Iniziato alle 19 di oggi, è in corso, presso l’ex scuola rurale di Molella, l’incontro pubblico tra i sindaci di Sabaudia e San Felice Circeo e gli abitanti del comprensorio Molella, Mezzomonte, Palazzo. Tra i presenti non figura però Enzo Cestra, presidente del comitato storico delle frazioni a cavallo tra i due comuni, fondato nel 1994 da Antonio Savioli.

Alla base della scelta la certezza che nessun accordo né impegno potrà essere preso fino a quando non sarà posta la parola fine all’iter processuale del contenzioso, apertosi tra Sabaudia e San Felice sulla proprietà dei terreni nelle citate contrade.

Una matassa ancora tutta da districare, che tuttavia “non impedirebbe all’Amministrazione di Sabaudia di provvedere ad opere pubbliche di basilare importanza per il territorio” dice Cestra, ricordando l’interventismo dell’allora sindaco Saverio Mantova che, indossata la fascia tricolore, diede l’ordine perentorio di procedere all’asfaltatura di via Kolbe e di via Santa Maria Goretti.

“Questa situazione, purtroppo per i residenti – aggiunge Cestra – si sta protraendo da lungo tempo, da quando sorsero le prime case al posto delle lestre ove si erano stabiliti i primi nuclei familiari che poi contribuirono con il loro lavoro e con la loro resilienza alla nascita di Sabaudia”.

“Noi non partecipiamo all’incontro – spiega il presidente del comitato – perché da più di 4 anni questa Amministrazione non ci ha mai coinvolti nelle decisioni da proporre al sindaco del Circeo, nessuna concertazione. Ed ora ci vengono a dire che gli interventi non possono essere eseguiti anche se finalizzati alla pubblica utilità e alla sicurezza dei cittadini”.

“In 4 anni e passa – continua – questa amministrazione ha portato a Molella solo qualche autocarro di breccia, mentre il decoro urbano si presenta in uno stato pietoso, ai limiti dell’abbandono. Solo questa mattina, chissà perché…, abbiamo visto operai lavorare alla pulizia delle strade del borgo, alcune delle quali mai pulite sinora. Pertanto, per protesta, noi del Comitato non partecipiamo all’incontro, anche per rispetto verso i nostri concittadini che non meritano di essere trascurati in questo modo”.

“Preferiamo attendere – conclude Cestra – il giudizio finale della Cassazione e l’approvazione del Piano del Parco”.

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