Salvatore Di Girolamo e il figlio Angelo hanno deciso di costituirsi. Si sentivano ormai braccati

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Si sono costituiti prima di sera i due ricercati che non erano stati trovati questa mattina (16 settembre), durante le operazioni “Astice” e “Petrus”. Delle 34 persone colpite dalle ordinanze di misure cautelari in carcere e ai domiciliari, due,infatti, erano sfuggite all’arresto. Ormai avevano il fiato sul collo ed hanno deciso di presentarsi al comando provinciale dei carabinieri di Latina. Si tratta di Salvatore Di Girolamo, di 56 anni e il figlio Angelo, 30 anni.

Salvatore Di Girolamo è ritenuto esponente del clan Di Lauro di Secondigliano. Era già stato arrestato a Terracina nel 2012 (vive da anni tra Sabaudia e Terracina), per scontare una condanna per associazione mafiosa. I legami che i detenuti nel carcere di Latina avevano instaurato o tentato di instaurare sarebbero andati quindi anche oltre i gruppi criminali locali.

“Il carcere – hanno spiegato in conferenza stampa il colonnello Vitaglianoe il maggiore Befera – si trasforma in un luogo di incontro di gruppi opposti sulla strada”, ma che nell’istituto penitenziario – anche più facilmente rispetto ad altri posti – consente di mettere fine alle guerre. Con la complicità dei due agenti penitenziari era poi facilissimo farsi spostare di cella per parlare con qualcuno, o allontanare chi non era gradito.


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