Si è svolta stamane la cerimonia in ricordo delle vittime dell’eccidio di Borgo Montenero, dove il 4 maggio del 1944 le truppe tedesche fucilarono cinque innocenti: Cesare Cascarini, Francesco Benvenuti, Bernardo Savelli, Giuseppe Gallo e Vittorio Vagnozzi.

Un «esempio di coraggio e di estremo sacrificio» da parte delle vittime, come sottolineato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel decreto con il quale, nel 2022, il Comune di San Felice Circeo è stato insignito della medaglia d’oro al merito civile. Coraggio e sacrificio – ha ricordato il sindaco, Monia Di Cosimo – in nome di ideali altissimi che devono essere preservati: libertà e democrazia. Questo l’insegnamento più importante e il messaggio principale di tale celebrazione rivolto ai numerosi bambini e ragazzi dell’istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” che hanno preso parte alla cerimonia organizzata dall’associazione Combattenti e Reduci di Borgo Montenero e San Felice Circeo, presieduta da Bruno Sartori, in collaborazione con il Comune.

Alla commemorazione, iniziata con l’alzabandiera e proseguita poi con una funzione religiosa e la deposizione della corona sul cippo in onore dei caduti, hanno preso parte: i familiari delle vittime, rappresentanti dell’Esercito Italiano, della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri, della Capitaneria di Porto, della Polizia Locale, delle associazioni combattentistiche e d’arma.

Al termine della celebrazione è stata donata una riproduzione della medaglia d’oro ai familiari delle vittime, all’associazione Combattenti e Reduci di Borgo Montenero e al parroco della Parrocchia S. Francesco d’Assisi in memoria dell’operato di don Giuseppe Capitanio, parroco all’epoca della tragedia, il quale si batté per salvare la vita ai 23 innocenti che vennero rastrellati, riuscendo a mettere in salvo 18 di loro.


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