Se i contagi non caleranno fra venti giorni la Toscana sarà al collasso. Previsto, a questo ritmo, un esaurimento dei posti letto il 22 novembre

La regione in campo per scongiurare questa previsione

4379
Foto dalla pagina Facebook di Eugenio Giani

FIRENZE – Mancano 20 giorni, soltanto venti giorni, dopodiché la Toscana avrà esaurito i posti letto (terapia intensiva e non). Se l’epidemia dovesse continuare a tenere questo ritmo insostenibile il tempo dell’autonomia sarebbe molto breve. La Regione sta impegnando le proprie forze nell’attivazione dei piccoli ospedali convertendoli. Si parla di Serristori in Valdarno, il San Pietro Igneo di Fucecchio, Portoferraio, Pontedera, Orbetello.

Il punto di rottura è fissato al 22 novembre.

La Regione si dice pronta a mettere in campo tutte le proprie forze per adeguare i presidi e soprattutto fermare il contagio che, questa settimana, ha visto ben 15.352 nuovi positivi. Oltre alle misure governative che interverranno con il nuovo Dpcm la Toscana cerca di concentrarsi sul tracciamento: le centrali con 500 operatori dovrebbero entrare in funzione entro la fine della settimana.
La Regione corre contro il tempo anche per individuare almeno 1000 nuovi posti di cure intermedie per malati non gravi. Sicuramente si pensa agli ospedali e le cliniche dismesse (strutture dei vecchi presidi laddove ve ne sono come a Prato, Massa o Pistoia) e addirittura recupero della struttura di Monna Tessa a Careggi. Ma questo potrebbe non bastare, così il presidente Giani pensa di riconvertire (sulla falsa riga dell’ospedale in Fiera a Milano, ovviamente in versione light) i capannoni industriali con predisposizioni adeguate tali da essere attivati in tre settimane. Bando già pubblicato invece per offrire 1500 camere negli alberghi, l’assessore regionale alla sanità Bezzini ha dichiarato: “C’è una mobilitazione straordinaria di tutto il sistema e questo è fondamentale”,

Capitolo dispositivi individuali di protezione: la Regione ha consegnato 12 milioni di mascherine ai sindaci che si occuperanno di consegnarle ai cittadini. Si lavora anche per alleggerire i sistema tamponi, nella notte è stato raggiunto un accordo con i medici di famiglia: avranno 12 euro per ogni tampone effettuato. A loro sono affidati 35.000 tamponi settimanali per un costo di 12 milioni di euro al mese. Saranno potenziate ulteriormente le squadre Usca con medico e infermiere per curare più persone possibile a domicilio: da 97 l’obiettivo sarebbe raggiungere 120 unità.

“Che disastro, siamo a un passo dal baratro, dopo mesi passati a fare campagna elettorale”, commenta lo scenario Stefano Mugnai, deputato di Forza Italia.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteCori dice addio al dottor Fernando Nobili: il cordoglio della città e del sindaco, domani i funerali
Articolo successivoConte alla Camera anticipa le misure contenute nel nuovo Dpcm, al varo prima del 4 novembre
Giovane studente toscano, aspirante giurista italo francese, attualmente vivo a Parigi. Nonostante la distanza fisica non ho perso di vista il mio territorio, verso il quale nutro un interesse atavico. Appassionato di scrittura sin dalla più tenera età, al momento gestisco la sezione toscana della testata oltre ad altre collaborazioni sporadiche.