Nuova ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere per Mario Eutizia, il badante di 48 anni che lo scorso 22 agosto ai carabinieri di Caserta si è autoaccusato della morte di quattro anziani di cui si occupava come badante.
A notificargliela nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove risulta al momento detenuto, sono stati i militari della Stazione di Latina con i collegi del Nor della Compagnia di Latina. Le indagini sono andate avanti senza sosta in queste settimane e il certosino e non semplice lavoro dei carabinieri infatti ha portato all’identificazione delle due vittime di Latina, quelle di cui Eutizia non era riuscito a fornire i nomi al momento della sua confessione. Si tratta di un quasi 80enne e di un ultra90enne, entrambi di Latina, di cui l’uomo si è preso cura come badante nel periodo in cui ha operato nel capoluogo pontino.
Le morti risalgono al periodo compreso tra il 2016 e il 2017 e sarebbero avvenute nell’arco di nemmeno un anno. Sono solo i primi dei quattro decessi di cui il 48enne si è autoaccusato; gli altri sono relativamente più recenti e sono avvenuti rispettivamente a dicembre del 2023 a Casoria, in provincia di Napoli, e a marzo del 2024 a Vibonati, in provincia di Salerno. Secondo quanto accertato dai carabinieri, che ancora stanno svolgendo le indagini, il modus operandi sarebbe stato sempre lo stesso: l’uomo avrebbe somministrato alle vittime una terapia alterata come dosaggi e modificata.
L’indagine inizialmente affidata alla Procura di Santa Maria Capua Vetere è stata poi trasferita per competenza territoriale a quella pontina, e attraverso un meticoloso lavoro i carabinieri di Latina sono riusciti a ricostruire in queste settimane i movimenti effettuati dall’uomo nel periodo in cui ha operato nel capoluogo pontino; l’attenzione è concentrata anche sulle cartelle cliniche e i vari documenti relativi ai piani terapeutici delle vittime, alla ricerca di ulteriori riscontri.
E nella giornata di ieri Eutizia si è visto notificare la nuova ordinanza figlia proprio degli “ulteriori sviluppi investigativi e dei riscontri” alle sue dichiarazioni autoaccusatorie ottenuti da parte dei militari dell’Arma. L’uomo aveva infatti raccontato di aver determinato nella qualità di badante il decesso dei quattro anziani tra il 2017 e il 2024 mediante somministrazione di farmaci diversi da quelli delle relative prescrizioni, in misura eccedente al dosaggio massimo previsto e pertanto letale, con lo scopo di porre fine , ha detto, alle sofferenze delle vittime.
Intanto, secondo quanto disposto dalla Procura di Latina, sarà riesumata la salma del 96enne di Vibonati che nei prossimi giorni sarà sottoposta ad autopsia presso l’ospedale di Agropoli.
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