“Si adottino provvedimenti urgenti contro la mendicità”

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TERRACINA – La volontà dell’amministrazione comunale di aderire allo Sprar è ormai una realtà indiscutibile e ai terracinesi non rimane altro che vedere come i famosi richiedenti asilo (donne e bambini?) una volta sul territorio comunale saranno gestiti o si faranno gestire.

Nel frattempo a Terracina iniziano con sempre più frequenza a esserci reati predatori, anche gravi, come quelli accaduti negli ultimi giorni.

Presso l’ospedale Fiorini, vicino alle porte dei supermercati piccoli o grandi e in ogni spiazzo utile della città ci sono poi sempre più disperati che mendicano (tutti di colore) o che cercano di venderti di tutto: dai calzini agli accendini e spesso la proposta arriva a brutto muso, spaventando i più sensibili di animo.

Altro aspetto da non trascurare è che i supermercati, in particolare, hanno subito una vera e propria militarizzazione all’accattonaggio per merito di uomini di colore che hanno scacciato, anche con la forza bruta, chi storicamente li presidiava.

E mentre tutto questo purtroppo accade, chi dovrebbe interessarsi per il superamento di questa emergenza avanza a rilento nel prendere le contromisure di legge.

Tra gli enti che brillano per assenza, c’è sicuramente il Comune di Terracina, che su questo fronte si è fatto parte diligente (sic?) solo per aderire allo Sprar.

C’è da augurarsi che l’avveduta amministrazione inizi a trovare la lucidità necessaria per intraprendere un percorso virtuoso teso a eliminare l’odioso fenomeno dell’accattonaggio.

Come?

Sicuramente attraverso un’ordinanza urgente del sindaco e inserendo nel regolamento della Polizia Locale un comma che vieti (se non c’è) qualsiasi forma di accattonaggio sul territorio comunale, a tutela dell’ordine pubblico e del decoro della città.

Lo sconcio interpretato dai novelli “Lanzichenecchi” di colore che ogni mattina scendono energici e a frotte dalle corriere – non pagando neanche il biglietto – per piazzarsi con militare tattica nei punti strategici del commercio terracinese, deve finire.

Basta dunque con la mendicità organizzata: si trovi un sistema operativo per impedirla.

Questi falsi accattoni, finemente griffati e richiedenti asilo, ritornino al mittente: nel centro Sprar o Cas che sia, con un bel foglio di via e il divieto di ingresso nel territorio terracinese.

Si ponga in atto un piano urgente di sgombero di questi soggetti, si faccia subito e bene prima che il fenomeno diventa incontrollabile.

 

Gina Cetrone

Movimento politico “Sì Cambia”


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