ROMA – Tragedia a Roma dove un imprenditore si è tolto la vita nella sua nuova attività commerciale da poco rilevata. Era preoccupato perché da settimane stava rinviando l’apertura del bar che aveva deciso di rilevare sulla via Tiburtina.

Notti insonni passate seduto a un tavolo con una calcolatrice e un foglio di carta per cercare di far quadrare i conti. Che però non tornavano mai. E poi l’estremo gesto di disperazione.

Così hanno ricostruito i suoi migliori amici che lo hanno preso per le gambe, quando lo hanno trovato con una corda stretta al collo nel sottoscala del locale ancora chiuso al pubblico.

Un disperato tentativo di farlo tornare a respirare ma ormai A. B., classe 1968, era morto probabilmente da diverse ore.


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