Importante operazione anti camorra quella messa a segno ieri sera dai carabinieri del comando provinciale di Latina, in collaborazione con i colleghi del nucleo operativo e radiomobile di Torre del Greco.

In manette è finito il trentatreenne Mario Ascione, figlio del defunto Raffaele Ascione, detto “Rafael ò luong”, fondatore dell’omonimo clan e la madre, Immacolata Adamo, detta “assunta” (già condannata in via definitiva per il 416 bis). Si trovavano nella zona dei PUB dove avevano preso in affitto un appartamento da un anno.

Mario Ascione, sin da giovanissimo, prende in mano le redini del clan Ascione di Ercolano insieme al cognato, Giorgio Di Bartolomeo, e si allea con il clan “Papale” partecipando alla quarta guerra di camorra contro il clan “Birra-Iacomino”, che ha insanguinato il territorio ercolanese negli anni 2007 e 2008. Un biennio nel quale la città è stata teatro di numerosi agguati di camorra, con dodici vittime e numerosi feriti.

Il primo arresto di Mario Ascione il 24 aprile 2008, con l’accusa di associazione di stampo mafioso e la successiva condanna in via definitiva.

Durante la sua detenzione è stato anche colpito da numerose ulteriori misure cautelari, tra le quali quella per il reato di estorsione aggravata.

Il 30 aprile 2020, dopo la scarcerazione dal penitenziario di Milano Opera, dove era detenuto in regime di carcere duro 41 bis o.p., è stato condannato in primo grado dal tribunale collegiale di Napoli a 18 anni di reclusione per il reato di tentato omicidio aggravato, commesso il 23 aprile 2008 ai danni di un affiliato del clan rivale “Birra”, reato per il quale era imputato in stato di libertà.

A seguito della condanna in primo grado, la direzione distrettuale antimafia di Napoli ha richiesto una misura cautelare, definitivamente accolta dalla suprema corte di cassazione nella serata di ieri.

Di recente lo stesso Ascione è stato anche condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo per l’omicidio commesso, l’11 febbraio 2008, di Giorgio Scarrone, fratello di Agostino, killer del clan rivale “Birra – Iacomino” e oggi collaboratore di giustizia, reato per il quale a breve inizierà il processo dinanzi alla Corte di Assise di Appello di Napoli.


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