Sport estremi invernali, lo sleddog di Dodo Perri scomparso tragicamente a Ponza

560

Nel periodo invernale quando arriva la neve non si può fare a meno di ricordare chi ha fatto una ragione di vita gli sport estremi come lo sleddog, il traino con cani da slitta. Dopo Perri, uno dei più noti musher italiani, aveva sfidato la morte sulle cime del Monte Bianco e tra i ghiacci dell’Alaska. Era uscito indenne da avventure tanto epiche e rischiose vissute in tutte le parti del mondo. Ha trovato la morte a Ponza per una tragica fatalità. Domenico Perri, 48 anni, nel 2006 – in piena estate – è rimasto vittima di un tragico incidente nelle acque della spiaggia di Giancos a ponza. Perri – “Dodo” per tutti – si era tuffato in un canale di passaggio tra due pontili, per recuperare un pesciolino di latta da lui usato per la caccia ai totani. In quel momento rientrava da un giro in mare, con il gommone, un giovane rumeno da anni alle dipendenze della “Nautica Enros”. Il destino ha voluto che proprio mentre “Dodo” stesse riemergendo il gommone lo abbia colpito, tranciandogli di netto la testa. La vittima era il popolare “Dodo”, legato affettivamente a Maria Rita Menichelli, titolare della boutique “La porta del sole”. Sull’isola è immediatamente crollato il dolore. “Dodo” il girovago internazionale, il presidente nazionale dell’Associazione turistica cinofila sportiva, l’uomo che ha portato i suoi cani e la sua slitta nei punti più beli del mondo e dell’Italia. Tanta commozione tra la gente dell’isola ponziana. Di lui ricordano i momenti felici a Courmayeur, della sua carriera di re dei ghiacci, del trionfo sulle cime più ardite, come quando nel 1989 portò i suoi cinque cani e la sua slitta sulla cima del Monte Bianco, la partecipazione alla Iditarod, gara a tappe di 2000 km in Alaska. Nel 2001 ha organizzato una spedizione al polo nord con Amedeo D’Aosta e Mike Bongiorno. Sembrava invincibile la sua sfida contro i rischi della natura. Ripeteva spesso: . Non è stato purtroppo così.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteAbbandonata dalla badante straniera: 99enne ha un malore la notte di Natale, salvata dagli agenti del Commissariato di Terracina
Articolo successivoLa strada del mare di Antonio Pennacchi
Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.