Terme: in Consiglio regionale il futuro di Montecatini  

Durante la seduta congiunta della commissione Istruzione e cultura con la commissione Affari istituzionali la decisione di lavorare a un ordine del giorno collegato alla proposta di legge sull’autorizzazione all’acquisizione delle Terme Tettuccio, Regina ed Excelsior

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FIRENZE– La commissione Istruzione e cultura del Consiglio regionale presieduta da Cristina Giachi (Pd) si è riunita ieri, 19 dicembre, in seduta congiunta con commissione la Affari istituzionali presieduta da Giacomo Bugliani (Pd) con all’ordine del giorno la proposta di legge sull’autorizzazione all’acquisizione al patrimonio regionale degli immobili Terme Tettuccio, Terme Regina e Terme Excelsior di proprietà della Terme di Montecatini spa.

L’assessore regionale ai Rapporti con gli enti locali Stefano Ciuoffo che ha illustrato presentandolo come un’operazione dove “la Regione ritiene ci sia spazio per un intervento pubblico per mettere in sicurezza una parte strategica del patrimonio immobiliare delle terme, che non può andare dispersa, e che sono centro e cuore di Montecatini nella prospettiva di un rilancio”. “L’obiettivo dell’acquisizione – ha proseguito – è quello di migliorare l’offerta culturale toscana, trovando una sede espositiva per la collezione Alinari”.

Durante la seduta congiunta della Quinta e della Prima commissione, nel corso di un ampio dibattito, è stata sottolineata la necessità di avere certezze sul prezzo di acquisto che verrà stabilito da una perizia e che comunque non potrà essere superiore ai 16milioni e 400mila euro. L’obiettivo della Giunta regionale è quello di partecipare al concordato preventivo formulando una proposta irrevocabile di acquisto. La vicepresidente della commissione Luciana Bartolini (Lega) ha detto di apprezzare l’iniziativa della Giunta “perché le terme sono vitali non solo per la città di Montecatini, ma per l’intera Toscana”.

Al termine dei lavori la presidente della commissione Cristina Giachi, d’accordo col presidente Bugliani ha sottolineato come “vista la complessità dell’operazione, i numerosi stimoli emersi durante il dibattito e la proposta di corredare la proposta di legge con un ordine del giorno che ne tenga conto, fosse opportuno un rinvio”.

 


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