Tra Comune di Cisterna e Rifuture biometano è lotta a carte bollate

92

Tra Comune di Cisterna e la Rifuture, l’azienda pronta a produrre compost e biometano da Forsu (frazione organica da rifiuti solidi urbani) che dovrà sorgere nella zona industriale, è guerra di carte bollate. Con una lettera inviata il 20 gennaio scorso di nuovo alla Regione Lazio il sindaco Valentino Mantini e l’assessore alla transizione ecologica Leone Martellucci chiedono la revoca dell’Aia precedentemente concessa. Una nota subito seguita dalla replica del legale del gruppo, avvocato Montanaro, che di fatto non ha fermato l’azione del Comune di Cisterna, che ha coinvolto anche la Soprintendenza dei beni archeologici indicando che il sito che dovrà sorgere “seppure insistente all’interno del consorzio industriale, fa parte di un’area più vasta, oggetto di particolare interesse pubblico, a seguito dell’individuazione da parte della Soprintendenza dell’antichissimo sito di Tres Tabernae, Appia Antica, come cardo della città, necropoli di Tres Tabernae. L’impianto dovrebbe sorgere in prossimità del sito archeologico, oggetto da tempo di iniziative comuni sia dell’Ente territoriale che della Soprintendenza”. E da lì la spiegazione nella nota inviata alla Regione della serie di interventi messi in atto dal Comune di Cisterna insieme all’ente Soprintendenza per individuare la zona dove costruire strutture ricettive per il futuro sviluppo turistico della zona (azioni risalenti all’anno 2001), specificando la volontà da parte del Comune di espropriare alcuni terreni vicini al nucleo archeologico in modo da agevolare l’obiettivo (anno 2009) e poi alcuni protocolli d’intesa tra le Soprintendenze di Latina, Frosinone e Rieti per creare un cammino comune avente come tema proprio il sito spirituale e storico di Tres Tabernae. La lamentela del Comune di Cisterna si sintetizza nell’eccessiva preoccupazione per il traffico che si creerebbe all’interno del nuovo sito industriale, paura che nasce dal fatto che l’ente punta proprio al sito Tres Tabernae per il suo volano economico alla voce turismo. Per questo, continua la nota comunale inviata alla direzione ambiente della Regione Lazio, facendo tesoro di tutti gli appunti precedentemente presi sarebbe necessario avviare una campagna di scavi lungo la via Appia, interessando e coinvolgendo un’area vasta 10 chilometri sia a destra che a sinistra della stessa antica Regina Viarum. E qui è secca la risposta da parte dell’avvocato Riccardo Montanaro dell’azienda Rifuture, che invia una missiva alla Regione Lazio e alle Soprintendenze chiamate in causa, chiarendo che questi argomenti del Comune di Cisterna sono “del tutto generici e privi di qualsiasi fondatezza”, poiché il sito sorgerà in una zona non solo industriale ma “non soggetta ad alcun particolare vincolo ed esterna alla zona archeologica”, sottolineando altresì che la Soprintendenza è stata sempre invitata alle conferenze e non ha mai segnalato nessuna criticità. Così si “ribadisce per l’ennesima volta che non sussistono ragioni per poter valutare una istanza di revoca di provvedimenti regionali definitivi, avanzata dal Comune. E, conseguentemente, di procedere, senza ulteriore ingiustificabile indugio, al rilascio del Paur”. Insomma, pare che la battaglia sia appena cominciata e che la Rifuture vada spedita per ottenere il completamento dell’iter autorizzativo, partendo proprio dal “Provvedimento autorizzatorio unico regionale”.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteMaxifrode da 440 milioni sui ristori alle imprese: 35 misure cautelari. In manette commercialisti, professionisti e imprenditori
Articolo successivoCoronavirus, i casi scendono a 556 nelle ultime 24 ore; 2 i decessi