ROMA – Un mondo ricco ed ammiccante che negli ultimi tempi ha salito un gradino diventando di pubblico dominio, popolare nel senso letterale del termine, quindi diffuso ed alla portata di tutti. Non più tema di nicchia come lo era qualche tempo fa, rivolto solo ad esperti di codici; ma un argomento da sviscerare sulle prime pagine di tutti i giornali.
I perché di questa crescita sono presto detti: il settore delle criptovalute ha vissuto un vero e proprio boom in queste settimane, trascinato dalla sua valuta virtuale principale, l’alfiere di questo settore: il Bitcoin. Non può essere sfuggito la poderosa ascesa che lo ha portato a sfondare il muro dei 40 mila dollari di valutazione, in concomitanza con l’entrata dell’anno 2021.
E sulla scia di quel risultato incredibile, anche altre monete virtuali stanno oggi facendosi largo prendendosi quote di mercato sempre più ampie. Da definizione le criptovalute, come riportato sul sito kriptomat.io/it/criptovalute-valore/, sono monete digitali o virtuali che fanno ricorso ad una tecnica particolarmente evoluta dal punto di vista tecnologico per rendere sicura la comunicazione. Si parla di cifratura, fattore determinante di queste valute virtuali che le rende di base uniche, non falsificabili quindi non replicabili.

Il concetto di blockchain

C’è un altro aspetto che rende queste monete virtuali uniche nel loro genere: il ricorso alla blockchain. Si parla di una sorta di libro mastro pubblico di transazioni che viene aggiornato direttamente dai cosiddetto miners, ovvero gli utenti stessi che tramite i loro computer, sparsi per il mondo, contribuiscono a generare criptovalute.
Ed è proprio questo aspetto ad avere tanta presa sui consumatori finali: le criptovalute sono monete virtuali decentralizzate, nel senso che non fanno capo ad alcun ente superiore: detto in termini ancora più diretti, non è previsto alcun controllo a monte né di banche tantomeno di governi centrali.
Il sistema della criptovalute va quindi vanti senza il supporto di alcuna figura amministrativa, il tutto è gestito direttamente dagli utenti. Una sorta di moneta ‘popolare’, che appartiene alla gente, immagine che, come si può facilmente intuire, ha consentito alle valute virtuali di fare molta presa tra gli utenti finali che vedono quindi la possibilità di effettuare transazioni senza dover passare da alcun organo superiore. 
Tutto l’intero meccanismo delle valute virtuali è basato sul mining come si diceva, una sorta di sistema di consenso sparso su larga scala in base al quale quando si esegue una transazione, una copia di questa viene inviata a tutti i facenti parte al network. Che devono andare a validare la transazione stessa, eliminando così ogni rischio di truffa.


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Laureata in Scienze della Comunicazione alla Lumsa di Roma, Master in Marketing a Milano. Dal 2000 lavoro nell’ambito della comunicazione e della pubblicità a Milano e Roma prima di approdare ⚓️ a News-24.it