Una provincia in difficoltà coi rifiuti e il rifiuto all’energia alternativa. Il caso Rifuture

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La situazione in provincia di Latina in merito ai rifiuti è sempre più drammatica. Lo si evince dal fermo per la manutenzione assolutamente necessaria e improcrastinabile dell’impianto Rida Ambiente unito alla mancanza di discariche di servizio e impiantistica dedicata ma anche dal fatto che tra qualche giorno scadrà il diktat imposto dalla Regione Lazio ai sindaci e al presidente della Provincia per individuare sul territorio un sito di stoccaggio dei rifiuti.

Una situazione di stallo e di immobilismo cui fa seguito una politica regionale affetta dalla stessa lentezza burocratica, tanto che diverse sono le aziende che investono in questo settore ma che poi si trovano davanti un ostacolo insormontabile rappresentato da un sistema burocratico quantomeno antiquato.

Tant’è che proprio l’assessore ai rifiuti regionale Massimiliano Valeriani in commissione ambienti e rifiuti ha ribadito il commissariamento della provincia di Latina (e di Roma Capitale) se entro il 27 luglio non sarà individuata un’area idonea tra i propri confini dove realizzare una discarica. Era il 27 maggio scorso quando la Regione tirò una linea per poi avocare a sé i poteri sostitutivi nominando un commissario straordinario ad hoc.

 

Oggi molti sono i privati che hanno deciso di affrontare il percorso e la sfida che sposa la green economy e chiude il ciclo dei rifiuti almeno per quanto attiene la parte organica. La società Rifuture srl ha lanciato una serie di investimenti importanti a Cisterna di Latina inerenti il comparto dell’energia pulita ma il suo cronoprogramma è fermo per mancanza di atti amministrativi in costante ritardo di produzione.

Infatti, la Rifuture lamenta che a maggio scorso si è tenuta la Conferenza dei Servizi per ottenere l’autorizzazione del PAUR (Provvedimento autorizzativo unico regionale) all’impianto di produzione di biometano e compost ricavato da Forsu, un iter cominciato in luglio 2020,

A maggio la stessa Conferenza dei servizi aveva preso atto che alcune amministrazioni comunali e alcuni enti convocati non avevano espresso nessun parere, quindi decorsi i 90 giorni la stessa Conferenza aveva acquisito il silenzio assenso; tra gli enti c’erano anche Prefettura di Latina, Arpa Lazio, Consorzio di bonifica dell’Agro Pontino, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale. Così, in quella terza seduta la Conferenza dei Servizi aveva espresso un parere favorevole per la realizzazione del progetto dell’impianto di produzione di biometano e compost ricavato da Forsu nella zona industriale di Cisterna di Latina.

E così la determinazione motivata di conclusione della Conferenza dei servizi costituisce il provvedimento autorizzatorio unico regionale e comprende il provvedimento di VIA e i titoli abilitativi rilasciati per la realizzazione e l’esercizio del progetto. Aspetto che impone quindi all’amministrazione regionale di procedere a una rapida emanazione del provvedimento conclusivo, cioè il PAUR. Ora sono passati due mesi dalla Conferenza dei servizi senza che vi sia stata la determinazione conclusiva. Una problematica che investe direttamente l’imprenditore che ne ha fatto richiesta, rallentando le procedure rallenta la sua azione, tant’è che vede assottigliarsi anche i tempi per poter percepire i CIC (incentivo biometano).

Non solo, ai sensi di quanto previsto dal DM 2018 e relative procedure operative GSE, al fine di non perdere la qualifica ottenuta, la Rifuture srl deve rispettare due termini perentori: provvedere ad avviare i lavori, dandone opportuna comunicazione agli enti coinvolti e al GSE, entro e non oltre i 18 mesi dalla data di accoglimento della qualifica a progetto, cioè entro e non oltre il 22 luglio 2022; secondo aspetto, la Rifuture deve completare i lavori e avviare l’impianto entro il 31 dicembre 2022. E non è un caso che la Rifuture stia pressando la Regione per ottenere nei tempi previsti dalla legge le autorizzazioni necessarie per poter continuare a procedere e realizzare un impianto all’avanguardia.

Si prevede un’estate bollente sul tema dei rifiuti, con la Regione Lazio che pressa la Provincia di Latina per avere un sito di stoccaggio rifiuti e con i privati che abbracciano la green economy pressare a loro volta l’ente regionale per ottenere le autorizzazioni per risolvere le criticità derivanti dai rifiuti.

 


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