Via Torre nuova e la famiglia Marocco

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Torre Nuova è una zona tranquilla e rilassante alle porte di Latina, non lontana dal Piccarello. La storia di questa lunga strada è molto interessante e parte da lontano. Grazie all’amico carissimo Alvaro Magni ho scoperto che in precedenza era denominata via Sermoneta, poi Torre Nuova in omaggio al bastione omonimo presente in via della Mandolina nel borgo caratteristico dei Lepini. I primi abitanti della zona sono arrivati nel 1932. I terreni appartenevano all’università agraria di Sermoneta, furono costruite alcune case coloniche con relativi poderi, tanta agricoltura e zootecnia, passione per i cavalli. In quel lembo di Littoria poi Latina si incontrano sermonetani e beneventani di Morcone, qualche veneto. Sempre tranquilli i rapporti nel vicinato. Al bar Marocco – uno dei più antichi e longevi in città – abbiamo incontrato Gigio, uno dei tanti rampolli di una famiglia molto radicata, tra le prime arrivate da Sermoneta. Ci accoglie con affetto, facendoci sentire a casa. Ci parla di uno zio Luigi emigrato giovane a Cleveland negli Stati Uniti, poi tornato in Italia abbastanza ricco per dare impulso a varie attività commerciali. I Marocco hanno sempre distribuito bevande e continuano a farlo con cura e competenza. In quella zona sorse un bel campo di calcio privato dove giocavano la Nuova Lazio e gli Artigiani. La cosa più interessante è conoscere il nome della prima formazione che ha calcato quel terreno di gioco: Superga. Era dedicata al grande Torino, tutti sanno che il 4 maggio del 1949 la migliore squadra al mondo precipitò a bordo di aereo di ritorno da Lisbona sulla basilica di Superga, dopo una partita amichevole con il Benfica. Nessuna squadra ha mai rappresentato per il calcio tutto ciò che è riuscito al Grande Torino.
L’Italia in quegli anni era reduce da una guerra perduta, avevamo poca credibilità internazionale e furono le gesta dei nostri campioni a rimetterci all’onore del mondo: Bartali, Coppi, il discobolo Consolini, le macchine della Ferrari e appunto il Grande Torino, un team di enorme spessore. Non mancavano, naturalmente, i campi di bocce vista una passione forte. I sermonetani sono sempre rimasti legati alle loro tradizioni come quella di partecipare ogni anno alla millenaria fiera di San Michele. Babbo, Manetta, Noce, Marocco, Damiano, sono alcune famiglie arrivate lì e vi sono rimaste. Nicola Damiano è diventato un campione del baseball con la casacca rossoverde del Latina dei tempi d’oro. Il vice sindaco di Latina per anni è stato Carlo Marocco del Psi, dipendente del amministrazione provinciale e commercialista. E’ una zona con splendi gelsi. I Marocco si sono recati a Valdobbiadene per fare produrre un ottimo prosecco denominato “I gelsi del podere 128”, iniziativa commerciale di successo.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.