Torna in scena l’atteso e prestigioso “Festival del Teatro Classico di Formia”, con la direzione artistica di Vincenzo Zingaro.
La kermesse, giunta alla VII edizione, si svolgerà dal 16 luglio al 6 agosto 2022.

In cartellone quattro capolavori del teatro classico, che animeranno la suggestiva cornice dell’area archeologica di Caposele. Un vero e proprio “salotto culturale sotto le stelle”, affacciato sul mare di Formia, che ogni anno raccoglie importanti riscontri di pubblico.

Il Festival, prodotto dal Comune di Formia in collaborazione con la Compagnia teatrale “CASTALIA” e con il Teatro ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) di Roma, è realizzato con il contributo della Regione Lazio. L’edizione 2022 è dedicata al mondo latino e in particolar modo all’opera del più grande commediografo dell’antichità, Tito Maccio Plauto. Dopo anni di pandemia, l’obiettivo è di offrire momenti di leggerezza e divertimento con rappresentazioni adatte a un pubblico di tutte le età.

Vernissage sabato 16 luglio, alle ore 21,30, con la commedia CÁSINA di T. M. Plauto, adattamento e regia di Carlo Emilio Lerici, con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini. “Le allegre comari di Plauto” è forse il titolo più adatto a raccontare questo nuovo allestimento della celebre commedia latina, in cui il richiamo a Shakespeare non è casuale, vista l’evidente simmetria tra la vicenda plautina e la commedia di Falstaff. Lo spettacolo è dedicato ad Antonio Salines (fondatore e direttore artistico del Teatro Belli), recentemente scomparso. Per onorare il lavoro da lui iniziato, Mariano Rigillo, straordinario attore del teatro italiano e suo amico, interpreterà il ruolo del protagonista, originariamente destinato a Salines.

Il secondo appuntamento è in programma venerdì 22 luglio, alle ore 21,30, con MOSTELLARIA (La commedia del fantasma) di T. M. Plauto, adattamento e regia di Vincenzo Zingaro, con la Compagnia CASTALIA. Una delle commedie più divertenti e significative di Plauto, in cui esplode la forza dirompente dei suoi personaggi, popolari, colorati, caratterizzati all’estremo, fra cui spicca il servo astuto, inventore di mille trovate esilaranti. Uno spettacolo spumeggiante, parte dell’importante percorso di rivisitazione della Commedia Classica che, alla guida della Compagnia CASTALIA, Vincenzo Zingaro porta avanti da 30 anni al Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico) e nell’ambito di prestigiosi Festival in tutto il Paese (da Ostia antica a Taormina, da Paestum a Pompei, da Segesta a Ferento, da Teatri di pietra a Venosa, da Avella a Formia, e molti altri). La rappresentazione è stata inserita dall’Università di Roma “La Sapienza” nel progetto internazionale “Il Teatro Classico oggi”.

Sabato 30 luglio, alle ore 21,30, sarà la volta di EPIDICUS di T. M. Plauto, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Marco Simeoli. Una delle ultime commedie scritte da Plauto che racchiude tutti gli ingredienti del suo Teatro. Protagonista è Epidico, abile servitore, che ordisce trame continue per favorire gli incontri amorosi del suo giovane padrone. Un susseguirsi d’inganni e situazioni paradossali in una trama fatta di innamoramenti e ripensamenti, di raggiri a danno del padrone e spiritose invenzioni a beneficio del servo. Per tutto lo sviluppo della vicenda, Epidico si trova nella condizione d’essere giudicato colpevole per le sue malefatte e conseguentemente punito. La commedia si ingarbuglia, in un susseguirsi di situazioni comiche, in una carrellata di personaggi tipici. Una giostra esilarante, paradigma del mondo plautino, in cui alla vivacità dei personaggi si somma il paradosso delle situazioni. Con una conclusione, anche questa tipica in Plauto, in cui il servo riuscirà a farla franca e a conquistare la libertà con annesso banchetto.

Ultimo appuntamento, sabato 6 agosto alle ore 21,30 con LE METAMORFOSI di Ovidio, adattamento e regia di Francesco Polizzi. Uno dei più grandi capolavori del mondo classico, una pietra miliare della letteratura antica che ha ispirato tutta la storia della letteratura, da Apuleio a Dante, fino ad Ariosto, Leopardi e Kafka, offrendo un meraviglioso affresco della natura umana, inquadrata nelle sue innumerevoli trasformazioni, attraverso il fantastico universo della mitologia greca. Una sequenza ininterrotta di miti, un intreccio continuo di narrazioni. Seguendo l’ispirazione eclettica di Ovidio, la messa in scena, con stili e registri differenti, gioca ad attualizzare le forme del Mito per scoprire le figure archetipiche che si nascondono nella contemporaneità. Un capolavoro che, attraverso la raffinata e fantasiosa “leggerezza” della sua narrazione, offre molteplici e profondi spunti di riflessione, rivelandosi in tutta la sua modernità.

“Siamo convinti – sostiene l’assessore alla Cultura Fabio Papa – che l’offerta di spettacoli di questa edizione del Festival incontrerà il favore del pubblico. La qualità degli interpreti e il brio degli spettacoli che sono stati selezionati, il loro aprirsi a un pubblico variegato per gusti ed età, rispondono alla volontà dell’Amministrazione di ampliare ulteriormente le potenzialità di un Festival che già in passato ha dimostrato di riscuotere interesse. L’obiettivo è di portare a teatro tutti, nel solco universale e senza tempo tracciato dalla cultura classica”.

“Dopo anni di restrizioni, sofferenze e paura, in cui ci siamo visti costretti a convivere con i fantasmi della pandemia, tornare all’arte, al divertimento e all’esempio dei grandi classici vuol dire tornare alla vita – è il commento del Sindaco Gianluca Taddeo – Farlo in uno scenario suggestivo come quello dell’area archeologica di Caposele rende l’esperienza ancora più magica”.

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