LATINA – Zaccheo: «Parte lo smantellamento della Centrale di Borgo Sabotino, ma la grafite radioattiva rimarrà a Latina: ennesima servitù per il territorio». È passato sotto il silenzio generale della politica e delle istituzioni locali quanto deciso lo scorso fine maggio a livello nazionale e che avrà certamente ricadute sul nostro comune.
L’ispettorato sulla sicurezza nucleare Isin ha espresso parere positivo al progetto presentato dalla Sogin, la spa pubblica che gestisce l’eredità atomica, e di conseguenza il ministero dello Sviluppo economico ha emanato il decreto che autorizza i lavori di disattivazione dell’impianto.
Dunque Con una spesa di 270 milioni, in sette anni sarà smantellata la più vecchia centrale nucleare italiana, quella di Borgo Sabotino a Latina.
Un processo in cui non mi pare sia stato coinvolto in alcun modo  il comune di Latina che già in questi ultimi mesi ha visto la nostra città costretta ad attendere chissà quanto prima di poter accedere al totale del ristoro nucleare, a differenza di altri Comuni limitrofi che saggiamente avevano aderito al ricorso dell’Ancin.
Senza voler rientrare nel merito di quella vicenda che a mio parere rimane una ferita aperta per la nostra città, oggi è importante sottolineare invece come sia stata autorizzata la sola Fase Uno dello smantellamento  e dunque la grafite radioattiva rimarrà a Latina in un edificio temporaneo sul luogo dell’attuale reattore in attesa che il Governo individui il fantomatico deposito Nazionale.
Un’altra beffa dunque per la nostra città dal momento che esiste il rischio concreto che di rinvio in rinvio la permanenza della grafite radioattiva del vecchio reattore rimanga sul territorio del nostro comune per i decenni a venire.
Tutto ciò senza che nessuno in questi anni si sia preoccupato di trattare con Sogin un adeguato ristoro per questa ennesima servitù che sembra profilarsi nel prossimo futuro.
Mi preme ricordare che proprio durante la mia amministrazione opposi un fermo rifiuto a Sogin quando manifestò la volontà di costruire l’edificio dove dovrebbero essere ospitate la grafite. Un rifiuto che dette al Comune di Latina la possibilità di trattare opere di ristoro e tutta una serie di interventi a vantaggio della nostra comunità tra cui anche la cessione dell’area prospiciente alla Marina su cui avrebbe dovuto sorgere il Porto di Foceverde che ricordo essere stato inserito proprio da Zingaretti nel piano dei porti della Regione Lazio.
Oggi invece pare che nessuna voce si levi da questa amministrazione a difesa del nostro territorio, sia per la tutela della salute dei cittadini di Latina, sia per il coinvolgimento delle imprese del territorio. Anche perché la permanenza della grafite radioattiva a Borgo Sabotino si annuncia essere un’altra pesante servitù per i prossimi decenni.

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Laureata in Scienze della Comunicazione alla Lumsa di Roma, Master in Marketing a Milano. Dal 2000 lavoro nell’ambito della comunicazione e della pubblicità a Milano e Roma prima di approdare ⚓️ a News-24.it