LATINA – Caro Onorevole Zicchieri,
non ho il piacere di conoscerla personalmente, ma di lei ho avuto modo di apprezzare il talento nel saper interpretare questo mutevole tempo in cui viviamo. Non c’è dubbio alcuno che il 4 Marzo il popolo italiano abbia espresso un voto per il cambiamento del sistema politico, e che il suo Capitano Salvini abbia saputo incarnarlo, quel cambiamento, insieme a tante persone che come lei hanno avuto l’onore e l’onere di rappresentare il popolo italiano alla Camera dei Deputati, dove lei peraltro ricopre il prestigioso incarico di Vice Capogruppo.

Insomma, non voglio girarci intorno, io nutro nei suoi riguardi sentimenti di stima e curiosità tutta politica per le idee e i concetti nuovi che lei rappresenta.

Ho letto, quindi, con molta attenzione l’intervista che ha rilasciato al quotidiano “Latina Oggi” e ho apprezzato con entusiasmo la sua determinazione e la sua volontà forte di ricondurre il centrodestra alla guida della seconda città del Lazio dopo Roma Capitale.

Nell’entusiasmo del momento, temo tuttavia che lei sia caduto nel tranello tesole da chi mira a dividere ancora una volta la forza dirompente che il centrodestra unito rappresenta oggi a Latina. Non a caso, nonostante i disastri di Di Giorgi e Maietta, alle passate comunali se la coalizione si fosse presentata unita avrebbe raccolto al primo turno oltre il 50% dei consensi locali, evitando l’incidente di percorso rappresentato dall’exploit di Coletta e di Lbc.

Quando, dunque, lei liquida l’Onorevole Vincenzo Zaccheo come il passato sostenendo che di altro abbia bisogno il centrodestra per ripartite e ricostruirsi, ritengo che lei incalzato da un giornalista astuto abbia sottovalutato il fatto che uniti si può certamente riprendere in mano il governo e la storia della della città capoluogo, mentre la divisione ha già causato la disaffezione dell’elettorato.

La scongiuro dunque di non cadere nell’errore (magari malconsigliato da qualche personaggio interessato) di considerare Zaccheo una figura che valga per sé e basta. Vincenzo Zaccheo, insieme al compianto Senatore Ajmone Finestra, ha una storia personale che si identifica con la vicenda umana e politica della destra pontina e, poi, del centrodestra di Governo.

Non a caso solo qualche mese fa, in piena campagna elettorale, la stessa Giorgia Meloni, leader nazionale e candidata di collegio di tutta la colazione che ha eletto anche lei, quando si accorse che nonostante la forza dirompente della Lega i sondaggi la vedevano impegnata in un incerto testa a testa col candidato M5S Leone Martellucci, fece appello proprio a Vincenzo Zaccheo e alla storia che lui ancora rappresenta.

Vincenzo Zaccheo è stato l’ultimo Segretario del Movimento Sociale Italiano, il fondatore di Alleanza Nazionale e poi Consigliere Regionale, Deputato per tre legislature, Sindaco e Consigliere Comunale nella sua Latina per oltre quarant’anni.

Ora, io sono certo che lei nel rilasciare quelle dichiarazioni sia stato incalzato da un giornalista astuto e non abbia potuto ripercorrere con la mente questa storia che dovrebbe esserle familiare ed inorgoglirla in prima persona, visto che è anche la sua storia, la sua formazione, la sua cultura.

Conosco Zaccheo da sempre e le assicuro che mai ho visto nella mente, nel cuore e nel corpo di un uomo una passione ed un amore così viscerale per la sua gente, per la sua terra. Vede, se passeggiassimo insieme per Latina scoprirebbe che l’ex Sindaco non soltanto è rimpianto da tutti, compreso da chi non lo ha mai votato, ma anche spronato a tornare in campo per difendere le sorti comuni di una città come Latina, orfana da molti anni di una guida politica autorevole.

Persino il Sindaco Coletta, così lontanto per cultura e formazione da questa nostra storia comune, quando ha dovuto affrontare il tema della riqualificazione delle periferie ha ripreso in mano progetti dell’amministrazione Zaccheo, e lo stesso sta accadendo in queste ore sul tema delicato e strategico dello sviluppo della Marina. Intendo dire che quella amministrazione ha lasciato in dote un patrimonio enorme di idee, progetti, suggestioni che chiunque vorrà governare la città non potrà non attingervi.

Ho avuto modo dire che questa, Onorevole Zicchieri, è anche la sua storia ma, se mi permette, è anche quella della Lega pontina. L’unico rappresentante istituzionale che siede in Consiglio Comunale a Latina e che se non erro è anche il Coordinatore provinciale del partito, Matteo Adinolfi, è un uomo che da quella esperienza e da quella storia politica proviene, rivendicandola in ogni occasione con grande orgoglio.

Forse lei non conosce personalmente Vincenzo Zaccheo, quindi se lo lasci dire da un ragazzo che ha avuto modo di frequentarlo da quando era un bambino: l’ex Sindaco non ha mai cercato tessere di partito, semmai si è sempre incaricato di contribuire a formarle le comunità politiche. Si figuri che quando Gianfranco Fini diede vita a Futuro e Libertà e Zaccheo si trovava a fronteggiare una delle stagioni più difficili della sua vita umana e politica, non ha mai ritenuto di assumere incarichi politici né tantomeno prendere una tessera di quel partito che magari avrebbe fatto comodo per ripartire.

Complimenti davvero per la sua intervista, Onorevole Zicchieri, la condivido in pieno. E però quel passaggio no, davvero rischia di essere una nota stonata in un bel concerto che potrebbe portare tutto il centrodestra, di nuovo, alla vittoria.
Una vittoria certa se il centrodestra si presentasse di nuovo unito senza escludere il contributo di nessuno che abbia a cuore questa nostra città.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.