L’amore tra Aniello e la regina Elena.

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Aniello Calisi – ponzese – da tutti conosciuto come Cazz ‘i rre’, ci ha lasciato da qualche anno, ma il suo incontro con la regina Elena, avvenuto sull’isola di Montecristo, non si può certo dimenticare. Aniello raccontava le sue storie a Cala Fonte, davanti a vacanzieri ammirati di fronte a questo personaggio singolare, con una mimica accattivante. Un simpaticone che faceva subito amicizia con tutti, parlando un dialetto ponzese molto stretto.
La regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III, era nata a Cettigne, piccola cittadina montagnosa, capitale del Montenegro, nel 1873. Una donna bellissima, alta 180 centimetri, così diversa dal marito che non superava gli 1,55.
La Villa Reale di Montecristo ospitava da sempre amici dei Savoia sia nel periodo estivo che in quello invernale, con battute di caccia garantite. Nel 1899 il marchese fiorentino Carlo Ginori Lisci concesse ogni diritto sull’isola a Vittorio Emanuele III; l’isola divenne una riserva esclusiva per la famiglia Savoia che vi introdusse mammiferi come cinghiali, mufloni, capre del Montenegro.
I pescatori ponzesi hanno sempre “battuto” le acque dell’isola dell’arcipelago toscano, poi diventata riserva naturale protetta nei primi anni settanta. Quando i turisti volevano sapere del soprannome Cazz’ ‘i ‘rré, Aniello Calisi, abitante di Calacaparra, non si faceva pregare, il racconto non si fermava mai. “Ero imbarcato sul panfilo reale, nel 1935 – raccontava Aniello – Arrivammo a Montecristo, un posto meraviglioso con acque cristalline e tanta vegetazione. Qui conobbi i componenti la Real Casa”. La regina Elena – sguardo penetrante – aveva scelto il giovane ponzese come suo marinaio preferito. Era rimasta impressionata delle conoscenze di quell’uomo che sapeva tutto del mare. Andarono a pesca insieme e la sovrana vide un pesce molto piccolo: “Come viene chiamato? ” Aniello rispose non proprio prontamente, non voleva andare incontro a gaffe. Rispose: “Pinta di re”, quasi a non farsi sentire. Il motivo era semplice. A Ponza quel pesce era conosciuto come cazz’ ‘i rré ma lui non se la sentiva di offendere Vittorio Emanuele III.
Aniello era presente anche nell’occasione di un ballo nella villa reale. Quando il re, in difficoltà per via della statura molto differente, si avvicinò e disse alla moglie: “Come marito hai scelto me, come compagno di ballo cerca un cavaliere di pari altezza”, il giovane marinaio non si scompose e fu così che ballò anche con la stupenda regina Elena.
La Regina – nata Jelena Petrović Njegoš – era famosa e nota per la sua generosità, aiutava i più deboli, finanziava istituti di ricerca scientifica; il pesce che veniva pescato a Montecristo lo regalava ad orfanatrofi. Rosa della cristianità, Elena nel 2001 è stata proclamata Serva di Dio, in occasione dell’apertura del processo di canonizzazione.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.