PONTINIA – Un cittadino indiano, Singh Karambir, è stato tratto in arresto nell’ambito di un’operazione di polizia giudiziaria da inquadrare nell’attività della Questura di Latina volta a garantire la sicurezza delle fasce più deboli, il contrasto all’immigrazione clandestina, al lavoro nero ed al caporalato, soprattutto in quei settori economici e produttivi – quello delle aziende agricole, florovivaistiche e agrumicole – con forte presenza di maestranze straniere, specialmente di origine indiana, per lavori giornalieri e stagionali.
In tale ambito, la Squadra Mobile, nel pomeriggio di ieri, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Latina nei confronti di Sing Karambir, per i reati Intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, tentata estorsione ed estorsione consumata.
Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata da alcuni suoi connazionali, i quali avevano dichiarato che l’uomo, impiegato presso la ditta Ortolandia di Pontinia, in modo autonomo e del tutto arbitrario esercitava un’attività organizzata di intermediazione, reclutando le maestranze da impiegare a giornata mediante un gruppo whatsapp, composto da 34 membri.
Le attività investigative hanno permesso di stabilire come Sing Karambir sfruttava le condizioni di bisogno degli altri cittadini indiani, riducendo loro le pause e dilatando gli orari di lavoro (a volte anche 11 – 12 ore quotidiane), senza riposo settimanale, ferie o periodi di malattia retribuiti.
Nell’ambito della stessa inchiesta è stato accertato che costringeva i connazionali a corrispondergli somme tra i 300 ed i 500 euro, minacciandoli di non vedere rinnovato il loro contratto a tempo determinato.
L’indagine si contraddistingue perché conferma una rottura con il passato ed ha consentito di aprire un ulteriore varco nel muro di omertà in un contesto dove soggetti sfruttati si guardano bene dal riferire le loro condizioni di lavoro e il modo in cui vivono.
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