LATINA – ‘Arpalo’, spunta la pen drive di Colletti. Il comandante delle Fiamme Gialle: “E’ la chiave di lettura delle operazioni tra Latina Calcio e società esterne”. Nella giornata di ieri è stato chiamato a testimoniare in aula, nell’ambito del processo ‘Arpalo’, Andrea Petricca, comandante del nucleo di Polizia Tributaria di Latina, per ricostruire i dettagli relativi alle operazioni finanziarie del Latina Calcio all’epoca in cui il club era guidato da Pasquale Maietta ex parlamentare Fratelli d’Italia, e da Paola Cavicchi.

Nel corso della sua testimonianza, Petricca ha menzionato una pen drive rinvenuta nello studio dell’avvocato Paolo Censi, trovato senza vita il 23 dicembre 2015: all’interno del dispositivo di archiviazione sono presenti dei file riconducibili a Fabrizio Colletti, uno degli imputati di ‘Arpalo’, oltre che “documenti relativi ad una serie di operazioni finanziarie tra alcune società riconducibili a Pasquale Maietta e il Latina Calcio“. Quei documenti, tra i quali figura ad esempio il contratto preliminare di cessione di quote del Latina Calcio alla Sa Edilizia e Restauri per la somma di 195 mila euro, stando alla testimonianza del comandante della Polizia Tributaria sarebbero la conferma del modus operandi del trio Maietta-Cavicchi-Colletti: “E’ la chiave di lettura di una serie di operazioni“, precisa Petricca.

I tre avrebbero posto in essere condotte criminose al fine di distrarre ingenti somme di denaro dal club nerazzurro, fino a svuotarne totalmente le casse: le liquidità transitavano da società riconducibili a Maietta direttamente nel Latina Calcio, venendo giustificate con fittizie cessioni di quote o contratti di sponsorizzazione, per poi essere distratte direttamente in conti correnti aperti e chiusi quasi simultaneamente dagli imputati.

L’aumento di capitale per il LatinaCalcio c’era, ma poi arrivava la restituzione dei conferimenti ai soci, che però non veniva riportata. Risultato: il club appariva in salute, mentre in realtà lo si rendeva una bellissima scatola, ma vuota. Per iscrivere la squadra al campionato fu falsificato il bilancio del 2014-2015, con l’annuncio di un versamento di 600 mila euro nelle casse della società: denaro poi, per l’appunto, distratto. I problemi hanno cominciato ad emergere con i ritardi nel pagamento degli stipendi dei calciatori, spia che ha allarmato la Covisoc – Commissione di Vigilanza sulle società di calcio professionistiche – che ha da subito incontrato difficoltà nelle verifiche contabili della società.

Una storia piena di dettagli intricati, dunque. Appuntamento all’udienza del prossimo 17 marzo, quando il capitano delle Fiamme Gialle verrà sentito nuovamente per fornire ulteriori dettagli sulla vicenda.


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Un’adolescenza passata a far finta di capirci qualcosa di latino e greco, poi un rapido tour tra le più disparate facoltà contemplate dall’offerta formativa de ‘La Sapienza’. Alla fine ho scelto quella sbagliata. Laureato in Giurisprudenza da giugno 2019, aspirante giornalista da parecchio tempo prima. Osservo, ascolto, studio, leggo, scrivo. A volte dormo anche.