A Ponza comincia la stagione turistica, le proposte per migliorare la situazione in vista dell’estate

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Le mie riflessini sulla situazione del turismo a Ponza in vista dell’imminente inizio della stagione arrivano puntuali. Ponza è un luogo incantato, fatto di mare, colline e poche spiagge. Qualcuno dirà che la sacralità del luogo interessa solo a pochi privilegiati. Non è così. Perchè l’idea della bellezza non riguarda solo la gente famosa che fequenta Ponza, riguarda tutti. L’anima della bellezza ti pare sicuramente raggiungibile nell’arcipelago ponziano – non pontino, è orribile questa dizione – e invade l’immaginazione. Ogni possibilità di vedere di più, di capire di più, di godere di più trasforma la nostra esistenza. Ponza è un posto romantico con luce, vento e profumi che si trovano difficilmente in altri posti, c’è poi qualcosa di selvaggio che te la fa amare, traendo salute e felicità. Il rispetto del mare deve essere una vittoria comune, un fatto necessario e possibile, l’ambiente va conservato e protetto. La popolazione si interessa – giustamente – dei trasporti marittimi, auspica più collegamenti con Napoli e Fiumicino, mezzi veloci e moderni da Formia, Circeo, Terracina e Anzio, rapporti stretti con l’isola gemella di Ventotene, come una volta. Tutto va migliorato e adeguato alle esigenze della modernità con servizi eccellenti e puntuali. Migliore organizzazione turistica, professionalità e accoglienza sono da mettere ai primi posti, assieme a prezzi accessibili e ponderati. Va evitata la conflittualità in servizio permanente effettivo, solo la collaborazione può condurre a un percorso condiviso, via antichi e inutili rancori, puntiamo sui giovani come risorsa. Ce ne sono dei bravi, basta offrire loro delle possibilità concrete, farli crescere in fretta, senza aspettare altro tempo. Ritengo sia difficile – quasi impossibile – bloccare lo spopolamento invernale ma si possono intraprendere iniziative a carattere culturale e sportivo per dodici mesi, l’arte e la cultura devono rappresentare un volano, anche economico, proiettato nel futuro. Con lo sport e tante kermesse ben riuscite a livello nazionale abbiamo dimostrato nel passato di saperci fare in numerose discipline, creando un dialogo con l’esterno, amicizie durature. Ci vuole coraggio ma la derminazione dei ponzesi è nota. Sapori e piaceri sono un binomio indissolubile, manca – forse – la volontà immediata di compiere un decisivo salto di qualità. Sarebbe bello provarci.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.