LATINA- Latina e il suo territorio da sempre sono stati eletti a set cinematografico,un bel vanto. Apprezzabili le frequenti iniziative di promuovere eventi cinematografici con l’intervento di registi o artisti di chiara fama,anche questi segno di un fermento culturale che.sia pure occasionale, movimenta una città per sua natura “sonnolenta” al di là degli slogan di richiamo ( non mi piace “qua nun c’è niente da fà” ovvero tutto il contrario, ironica provocazione?!). Recentemente Nanni Moretti al cinema Oxer, ieri sera il cast del film “Compromessi sposi” di F.Micciché al cinema Corso e Supercinema (superaffollati),in anteprima nazionale, assenti (giustificati) i due protagonisti (Abbatantuono e Salemme), presenti il regista,produttore e alcuni degli interpreti, presentati da un disinvolto intrattenitore, simpatici. Il film è stato girato in sole cinque settimane, tra Gaeta (più volte nominata) e Formia. Si tratta di una commediola divertente, per quanto mi riguarda, preferibile oramai al subisso delle gomorre,magliane e generi simili da non poterne più! Comunque, preferibile a “Troppa grazia”, commedia né all’italiana né all’europea, semplicemente insulsa, con una ridondante e imperversante Rohrwacher. Nel caso dei giovani sposi “compromessi” non siamo ai livelli della satira del grande classico manzoniano a cura del trio Marchesini-Lopez-Solenghi,vera satira e bell’esempio del comico ossia della commedia propriamente detta. Il film in questione scorre sull’onda di una gragnola di battute, gag, sberleffi tipici dell’avanspettacolo, efficaci e strapparisate ma fine a se stessi. Se l’avanspettacolo è stata spesso la palestra di grandi attori,uno e primo fra tutti Totò, per analogia, in questo film, la fanno da padroni Abbatantuono e Salemme, indubbiamente, carismatici. I loro comprimari se la cavano più come “marionette” che come “comici” di una lontana copia della commedia dell’arte -all’improvviso-, commedia degli equivoci e degli imbrogli. dei fraintendimenti e malintesi tipici dell’ “Arlecchino servitore di due padroni” di goldoniana (e strehleriana) memoria: cambiando le carte,qui i padroni sono la due famiglie, una del Nord l’altra del Sud.Il ritmo è sostenuto dal rutilante susseguirsi di botte e risposte di sicuro effetto compresi i vaffa e i cazzi! Con beneficio d’inventario, una commedia alla Plauto, “scostumata” ma non d’autore. Diligenti e al posto giusto i giovani “compromessi sposi”, lui più di lei, caratteristi gli altri.(gmaul)


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