MILANO – Cinque minuti d’applausi al Presidente Mattarella, alla Scala, una “interpretazione” superba, la sua, del sentimento nazionale che, unitamente alla messinscena di “Attila”, superba e poderosa, un’opera a dir poco nazional-popolare (in senso gramsciano), ha dato un segnale importante a un paese che rischia di essere raso al suolo dagli Attila contemporanei. Non sempre le attualizzazioni dei classici risultano accettabili rispettose cioè degli originali. La geniale nonché rigorosa attualizzazione operata dal regista è lodevole sotto ogni punto di vista,soprattutto, per aver dimostrato e confermato la perennità di essi, il respiro che si trasfonde,rigenerato, nei moderni e contemporanei. Nel caso di quest’opera, non a caso riproposta in questo 7 dicembre, l’Italia è dentro di essa nella sua interezza, grazie anche alla fisicità del superlativo basso russo (come voce e interpretazione): avevo davanti Salvini, pensavo alle “vandaliche” intraprese di lui, a tutto il resto ! Ma i riferimenti all’oggi erano molti , inutile citarli tanto risultavano incisivi e riconoscibili. Citazioni “filologiche”: la bandiera italiana, la brutale repressione degli umiliati e offesi -“O re, fatale è seder con lo stranio….”-, parafrasando un’altra battuta, l’ho simultaneamente tradotta: “Tutta l’Italia piangerà se Salvini vincerà”! Sono stato sempre prudente circa le attualizzazioni dei classici. Anni fa, una “Traviata” ambientata in una corsia d’ospedale, no, questo proprio no (Opera di Roma). Bella, invece, quella di un “Fidelio” alla Scala, efficace e osservante dell’originale; discutibile quella del recente “Rigoletto”(Opera di Roma), direi “abortita” rispetto al parto naturalissimo del regista scaligero.Bellissima la citazione de “La caduta degli dei” di Visconti, una scena-sequenza,dunque cinematografica,di grande effetto e congruente,la dimostrazione ( a latere) che Pirandello, al di là del timore che il cinematografo inquinasse il teatro, aveva capito in cuor suo che il cinema avrebbe potuto essere funzionale al teatro. Un “Attila” che molti italiani (se l’hanno visto-seguito) dovrebbero ricordare quando si recheranno a votare. Così come dovrebbero prendere esempio dai francesi che, giustamente incazzati, sono passati dagli osanna a Macron al crucifige del medesimo.Ma il popolo italiano è “risorgimentale”,purtroppo non come Verdi, autenticamente rivoluzionario (non a caso acquisito pure da Parigi), più avanti degli statisti Risorgimento.( gmaul)


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteQuer pasticciaccio brutto de via del Governo Vecchio
Articolo successivoNo all’accorpamento liceo classico Alighieri Istituto tecnico Vittorio Veneto. Ora soluzioni condivise
Per oltre 30 anni la voce di Radio Rai e Rai Tre in provincia di Latina, ho seguito i maggiori eventi che hanno interessato il nostro territorio. Oggi una nuova esperienza con News-24.it di cui ho assunto la direzione, aiutando con la mia esperienza e la mia passione un gruppo di giovani talenti della comunicazione on line a crescere e ad affermarsi.