L’acquisto della Banca d’Italia è la scelta giusta per la città, per questo il voto di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di oggi è stato a favore, in linea con le posizioni espresse sin da subito. Bisogna tuttavia sottolineare che nonostante i proclami altisonanti dell’amministrazione, questo acquisto sta avvenendo in ritardo, a tempo quasi scaduto, per un importo decisamente inferiore rispetto alle cifre spese dalle precedenti amministrazioni Finestra e Zaccheo che hanno investito decine di milioni di euro per acquisire stabili dove portare l’università, con facoltà che oggi hanno migliaia di matricole.

Le polemiche di questi giorni in merito all’assenza di Fratelli d’Italia in commissione le ho trovate fuori luogo, dopo due interrogazioni e un emendamento presentato alla Legge di Bilancio 2020 a prima firma del sottoscritto e di Giorgia Meloni per l’acquisto della struttura. La questione è semplice: se a Fratelli d’Italia piace una proposta la votiamo, altrimenti la bocciamo, senza calcoli politici.
La sfida vera è cosa fare di questo immobile e io e Fratelli d’Italia ci auguriamo che non venga usato per meri calcoli ragionieristici, per spostarci giusto qualche decina di dipendenti comunali da una parte all’altra e risparmiare su altri affitti o mutui. Su questo non siamo d’accordo. Dobbiamo riempire i 3.000 mq di Banca d’Italia di giovani e di ragazzi, dobbiamo renderla cuore pulsante del centro storico.
Con il voto di oggi è stato compiuto un primo passo per restituire l’edificio che è stato sede della Banca d’Italia alla città: è una grandissima opportunità e bisogna fare in modo che non venga sprecata.

Lo dichiara il consigliere comunale di Fratelli d’Italia senatore Nicola Calandrini.


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.