Carmine Picca (Fare Latina): “Intervenire a Borgo Faiti per i continui disagi ai residenti”

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“Da oltre un anno non c‘è un ufficio postale né uno sportello Bancomat. Questo crea disagi enormi alla collettività che vive qui”. Sono sufficienti poche parole per capire il malessere che si respira a Borgo Faiti. Carmine Picca, responsabile di Fare Latina e del borgo all’interno della Consulta per i Borghi di Latina, vive la realtà nel quotidiano, si interfaccia con le problematiche della zona e conosce bene le criticità.

Si ricorderà che l’ufficio postale e il suo sportello Bancomat furono oggetto di un furto con l’esplosivo da parte di criminali nell’agosto 2020. Da allora né le Poste hanno cercato di ripristinare il servizio né in seno all’amministrazione comunale dopo le continue lamentele di un mancato servizio è seguita una presa di posizione pe un intervento fattivo e risolutore.

Ma le criticità di Borgo Faiti non si fermano qui. Infatti, l’elenco è lungo: sulla scuola comprensiva in via Frangipane c’è un rimpallo di responsabilità tra le ditte che hanno appaltato e subappaltato con annesso un fallimento, che rallentano non poco i lavori del cantiere aperto da troppo tempo. “Abbiamo cercato di chiedere e pretendere di risolvere questa situazione domandando in Comune, le promesse sono arrivate ma non sono mai state mantenute” continua Picca. Una scuola importante per il suo ruolo, perché essendo comprensiva ha tutti i gradi di scuola dell’obbligo, abbracciando anche i Borghi limitrofi, come San Michele e Isonzo per l’infanzia, compreso Grappa per la primaria. “Anni fa c’era stato un investimento di 800mila euro per il progetto di ampliamento per ospitare i ragazzi delle zone limitrofe ma i lavori sono bloccati creando un senso di frustrazione, al pari delle strade dissestate che non drenano, tant’è che con le piogge la scuola dell’infanzia più di qualche volta va sott’acqua. Abbiamo sollecitato interventi comunali ma ci ha risposto il silenzio” riprende Picca.

Ma i lavori cominciati e mai finiti sono un lungo elenco al Faiti, così le zone pericolanti, come il Monumento ai caduti fronte la chiesa. “Se non ci fosse qualche volontario che rischia una sanzione pecuniaria avremmo strade, marciapiedi, il parco invasi dall’erba, al pari dello sfalcio lungo l’argine del fiume Linea, probabilmente l’unico intervento che viene effettuato dal Comune, ma lo stesso borgo resta nascosto quando si passa o dalla Monti Lepini o dall’Appia, poiché l’illuminazione pubblica è scarsa” conclude Picca.


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