ROMA – Confermato il maxi-sequestro a Vittorio Zangrillo: confiscati beni per 22 milioni di euro. E’ arrivata la conferma della Corte d’Appello di Roma rispetto al maxi-sequestro sui beni appartenenti direttamente o indirettamente a Vittorio Zangrillo, noto imprenditore del Sud Pontino venuto dal nulla e che negli anni si è costruito un impero.

L’uomo, considerato vicino al famigerato clan dei Casalesi, è ritenuto responsabile di aver impostato una serie considerevole di traffici illeciti – da quello di stupefacenti ed automobili rubate al livello internazionale a quello di rifiuti – che già in passato gli erano costati l’arresto.

La Quarta Sezione Penale della Corte d’Appello di Roma ha rigettato il ricorso presentato dai difensori di Zangrillo, confermando la confisca su beni di ogni genere, da mezzi di trasporto o lavoro ad immobili, passando per terreni, conti correnti e società. Tutto sparso tra le province di Frosinone, Latina, Isernia e Napoli.


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Un’adolescenza passata a far finta di capirci qualcosa di latino e greco, poi un rapido tour tra le più disparate facoltà contemplate dall’offerta formativa de ‘La Sapienza’. Alla fine ho scelto quella sbagliata. Laureato in Giurisprudenza da giugno 2019, aspirante giornalista da parecchio tempo prima. Osservo, ascolto, studio, leggo, scrivo. A volte dormo anche.