Conversazioni d’Autore : Eleonora del Brocco

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Conversazioni d’autore: Eleonora Del Brocco

 

 

di Sergio Salvatori

 

Finalmente ho avuto la possibilità di avere un appuntamento con l’artista d’arte contemporanea Eleonora Del Brocco qui a Roma scegliendo un luogo che piace ad entrambi: l’Isola Tiberina. Eleonora è un’artista conosciuta, che non ha bisogno di presentazioni, sia per la sua creatività, fantasia, immaginazione ma non solo, anche sensibile agli stimoli della civiltà contemporanea e attenta alle più urgenti tematiche sociali; inoltre, per i suoi innumerevoli viaggi in molti Paesi del mondo, tra cui: India, Cambogia, Thailandia, Ecuador, Birmania, Iraq, Katmandu in Nepal,  Qui siamo nel posto giusto, proprio perché questa isola ha la forma di una nave, che fa pensare nel nostro caso, ad una partenza oppure ad un arrivo. Raccontaci perciò il tuo excursus artistico ma anche personale, perché ai nostri lettori di News 24, voglio raccontare quello che c’è dietro al personaggio. Eleonora inizia questa chiacchierata: “Buon giorno a tutti voi, a tutti i lettori e grazie per l’invito. E’ difficile iniziare così, perché sono da una parte emozionata, ma anche siccome stiamo all’aperto posso pure fuggire”. Questo non lo credo perché sei una romana doc, giusto? “E’ si, ci tengo ad essere nata a Roma”. Si nasce artista o si diventa, nel tuo caso com’ è scattata questa passione? “Da bambina mi piaceva guardare la Luna che mi seguiva e anche le ombre mi piacevano, passavo ore a disegnare e mi divertivo a vedere una stessa cosa da vari punti di vista; forse da qui nasce la voglia di scoprire e di andare sempre avanti sperimentando, dal liceo artistico a scuole di grafica e di disegno, conoscendo tecniche diverse e con questa voglia ho iniziato a viaggiare e ho capito, che questa passione mi avrebbe sempre fatto conoscere cose e luoghi nuovi”. Oltre questi studi ne hai fatti altri? “Si, maturità artistica, la frequenza biennale presso l’ISIA sotto la direzione artistica di Aldo Calò, (dirigente della Scuola di Industrial Design di Roma) e la direzione scientifica di Giulio  Carlo Argan, Accademia di Belle Arti di Roma, Corso libero di pittura; ho anche fatto esperienze performatiche e di arte ambientale”. La tua ricerca artistica ti ha spinto a sperimentare piu tecniche e materiali? “Quelle più importanti così in sintesi, posso dire dalla fotografia al metallo, dal plexiglas alle resine trasparenti, dal suono al movimento, sino allo studio delle danze tribali Afro e Afro-Haitiane”. Eleonora Del Brocco, la tua attività di fotografa è ampiamente riconosciuta, anche come missione sociale, diciamo reportage sociali?” Mostre fotografiche, collaborazioni a riviste, certo anche reportage sociali”. Parlaci delle tue idee delle tue fotografie che sono come parole, la gente non ha piu tempo di leggere ma la fotografia e’ più facile recepirla, anzi è immediata, proprio perché siamo nei tempi di internet? “E’ una fotografia diversa, non come quelle che sono pubblicate ogni  giorno dai social, certo non sono una fotoreporter, sono un’artista che però m’interesso del sociale, racconto storie a volte forti attraverso le immagini per mettere in risalto racconti che non vogliono che si sappiano, ma penso che il pubblico invece deve conoscere”. Posso dire che hai una visione poetica della fotografia, oltre che artistica chiaramente? “Grazie, ma non spetta a me dirlo”. Penso che nella storia dell’arte non c’è esempio più chiaro di un artista che dimostri di essere utile alla causa del sociale, non tanto per le tue convinzioni o simpatie politiche,  quanto per la potenza di cui sai rappresentare i problemi. Alcune delle tue foto Eleonora sono molto crude, forti sono a colori è come se volessi farle gridare, mentre altre le ho viste in bianco e nero, qual è il motivo di tale scelta? “Quelle a colori le ho stampate con tinte acide, per rendere l’idea di un passaggio di vita. Faticoso lavare i panni o le stoviglie in un canale pieno d’acqua non potabile, un salto all’indietro nel tempo, in ogni modo si, prima le facevo in bianco e nero”. In che zona stavi dell’India? “Mi Trovavo nell’area di Jaipur stavo con altre persone in macchina, e vedendo la scena di tante donne che lavavano i panni, non ho resistito e sono scesa dall’auto, e tra un sorriso e l’altro mi sono innamorata della bellezza di una giovane ragazza intenta a lavare le stoviglie”. Possiamo dire che in un paese così grande, industrializzato e tecnicamente avanzato come l’India esiste il problema dell’acqua, qual è il motivo? “Dipende anche dal cambiamento climatico, ma non solo, infatti, in India l’acqua è sottratta alla gente comune in varie maniere; molto spesso le piccole e le grandi industrie deviano i corsi dell’acqua e lasciano le persone a secco. Renditi conto Sergio, che in pochi hanno l’acqua in casa come da noi, e pensa quanta acqua si spreca”. Potrebbero cercare altre vene sotterranee o non ce ne sono? “Le vene acquifere sono spesso piccole e non importanti, ecco perché l’acqua è un bene importantissimo”. Eleonora, hai presentato in Spagna al Centro Fieristico Feria de Zaragoza  l’installazione sonora ‘profughi’, cosa ha reso possibile la realizzazione di questo lavoro? “Ho voluto significare con un grande muro fatto di cartoni, l’interiorizzazione della tragicità, delle file di persone spesso vittime di pulizia etnica in fuga con valige, scatoloni, senza più documenti persi insieme alla propria casa, questo ha reso possibile la realizzazione di ‘profughi’; opera presentata sia in Spagna sia a  Bologna alla Rocca di Bentivoglio”. Sei stata invitata come fotografa in Iraq? “Si, in questo paese ho realizzato un’installazione ‘waithing’, con la quale ho vinto il primo premio come artista e fotografa”. La Tua arte Eleonora Del Brocco, mi appare come un “romanzo sociale”, a cui affidi le tue intuizioni. La realtà della vita sociale entra nella coscienza del tuo essere donna e, non può più essere rimossa; e con questo ti ringrazio che hai accettato questa piacevole chiacchierata, sei stata carinissima nonostante i tuoi tanti impegni artistici, ci salutiamo ti faccio un grande in bocca al lupo. “Grazie, mi ha fatto piacere questo incontro anche in questo luogo e comunque viva il lupo, perché credo che lo sai che sono un’amante degli animali come lo sei pure tu”.


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