Titolo: Croce e delizia
Regia: Simone godano
Soggetto. Simone Godano, Giulia Steigerwalt
Sceneggiatura: Giulia Steigerwalt
Musiche: Andrea Farri
Produzione Paese: Italia, 2019
Cast: Alessandro Gasmann, Jasmine Trinca, Fabrizio Bentivoglio, Filippo Scicchitano, Lunetta Savino, Anna Galiena, Rosa Diletta Rossi, Fabio Morici, Clara Ponsot, Giandomenico Cupaiolo, […]
Scrive il filosofo greco Platone nel Fedro (BUR) secondo la traduzione di Roberto Velardi “… Gli uomini per lo più non si rendono conto di ignorare l’essenza delle cose, eppure si comportano come se la conoscessero, non si preoccupano di accordarsi all’inizio della loro ricerca e, … ne pagano l’inevitabile scotto, perché non sono d’accordo né con se stessi, né tra di loro. Facciamo in modo, allora, tu e io, che non capiti anche a noi quello che rimproveriamo agli altri, ma, giacché la questione che abbiamo di fronte è se si debba essere amico di chi è innamorato o di chi non lo è, accordiamoci sulla definizione di amore – che cosa esso è e qual è il suo potere – teniamola presente e, richiamandoci continuamente ad essa, indaghiamo se procuri danno o vantaggio. Dunque, che amore sia un tipo di desiderio è evidente a tutti, e che, inoltre, anche quelli che non amano desiderino i belli, lo sappiamo … . Bisogna tener presente che in ciascuno di noi vi sono due principi che ci governano e ci guidano, e che noi seguiamo dovunque ci conducano. Uno è desiderio innato di piaceri, l’altro è una convinzione acquisita, che aspira al bene più alto. Qualche volta questi due principi insiti in noi vanno d’accordo, altre volte sono in lotta, e ora prevale l’uno, ora l’altro. … Il desiderio irrazionale che prevale sull’opinione orientata al giusto, che è spinto al piacere della bellezza e che è a sua volta vigorosamente irrobustito dagli altri desideri, suoi parenti, che hanno come oggetto la bellezza dei corpi, e che riesce vittorioso nella sua condotta, ha assunto la sua denominazione proprio da quella forza ed è stato chiamato amore. …”
L’interpretazione che si dà, oggi, all’amore è ben diversa di quella che si dava ai tempi di Platone (428 – 348 a.C.): oggi l’amore dalla società è ritenuto eros, amore passionale e irrazionale, cioè biunivoco, invece, nel quinto secolo a. C., in Grecia, era agape, amore puro, cioè univoco, l’uomo amava la donna, o l’uomo amava l’uomo, per cui l’omosessualità era molto comune. Tuttavia, l’amore tra due individui dello stesso genere, anche oggi esiste, ma esso è ritenuto innaturale e immorale a causa degli stereotipi sociali che impongono di considerarlo tale.
Conoscere, allora, il pensiero di Platone significa comprendere a fondo il significato di questo film che è una disamina, allegra e triste nel contempo, sull’amore puro e sulla famiglia. E significa anche capire cosa succederebbe quando due famiglie appartenenti a ceti sociali diversi, da una parte quella dei Petagna, famiglia di pescatori-pescivendoli e dall’altra quella borghese e culturalmente più elevata dei Castelvecchio. Una diversità sostanziale sia per comportamenti sia per visione della vita, che emerge con veemenza quando esse si trovano a passare le vacanze estive nella stessa casa, e non per caso come si scoprirà vedendo il film. Il soggiorno condiviso di ambedue le famiglie viene perturbato dal momento in cui i corrispondenti capifamiglia, Tony Castelvecchio (Fabrizio Bentivoglio), un donnaiolo che non si è mai sposato pur avendo due figlie, e Carlo Petagna (Alessandro Gasmann) rimasto vedovo da poco. Ambedue, padri di figli sposati o comunque adulti, comunicano di essere follemente innamorati e di volersi sposare avendo già fatto richiesta di matrimonio in Comune. Un grande scombussolamento coglie allora i figli, in particolare Penelope Castelvecchio (Jasmine Trinca) e Sandro Petagna (Filippo Scicchitano), che di comune accordo tenteranno di mandare all’aria il progetto di matrimonio dei loro rispettivi padri.
Dopo Moglie e marito (2017) il regista Simone Godano ha diretto questo film Croce e delizia, in cui esamina con perspicacia il tema attuale dell’identità sessuale e delle diatribe familiari tra padri e figli generate dal desiderio (Uno è desiderio innato di piaceri, l’altro è una convinzione acquisita, che aspira al bene più alto, come sostiene Platone) in questa società fluida dove tutto muta con rapidità incontrollata e incontrollabile. E lo fa facendo divertire lo spettatore e al tempo stesso ponendolo di fronte a questo “problema” che è latente nella società attuale.
Francesco Giuliano
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