ROMA – «E’ un segnale importante per l’economia degli Stati membri nonché per la coesione e la continuità del progetto europeo» – così l’europarlamentare Salvatore De Meo ha commentato il Recovery Fund, il fondo messo a disposizione dall’UE, e l’attuale situazione politica ed economica in Italia e in Europa.

Onorevole De Meo, perché il Recovery Fund è un’occasione fondamentale da parte dell’Europa?

«Stiamo vivendo un periodo storico molto particolare in cui è necessario essere uniti e determinati. Un segnale importante è certamente il Recovery Fund sia per l’economia degli Stati membri sia per la coesione e la continuità del progetto europeo. Questo fondo è la risposta tempestiva e concreta che l’Europa ha messo a disposizione per ogni Stato. Il fattore tempo è determinante per tutti, non possiamo perderne ulteriormente altrimenti rischiamo di bruciare quanto di buono e concreto è stato fatto nella fase inziale. E’ importante non sprecare un’occasione storica e con ogni probabilità irripetibile come questa. Come membro del Partito Popolare Europeo, da sempre promotore di una Europa più unita e forte, sono rimasto basito davanti ai veti posti da Ungheria e Polonia in merito allo Stato di Diritto. Gli ambasciatori dei due Stati, bloccando al Consiglio l’accordo raggiunto sul Bilancio UE 2021-2027, hanno di fatto congelato anche il Recovery Fund. L’atteggiamento di Orbán Viktor e Jarosław Kaczyński che, opponendosi in questo modo, hanno interrotto l’uso di questi fondi per tutti gli Stati membri, è da ritenersi irresponsabile. Sul Next Generation Eu e sul Quadro Finanziario Pluriennale, infatti, non si può perdere tempo perché si comprometterebbe l’economia non solo delle singole Nazioni, ma di intere famiglie e imprese europee».

Come si dovrà comportare l’Italia ora?

«Considerato che all’Italia sono stati assegnati 209 miliardi di euro, la cifra più alta, c’è un fattore importante da tenere a mente: se il Governo italiano non presenterà in breve tempo un progetto accettabile, gli italiani rischieranno di vedere questi soldi non prima della prossima primavera o addirittura in estate e credo che a quel punto sia troppo tardi. L’Italia non può permettersi di sbagliare in quanto questa è un’opportunità concreta per far ripartire la nostra economia congiuntamente a quella europea. Purtroppo da parte del nostro Governo tutto tace, non c’è ancora un piano concreto e condiviso, anche con le forze politiche di centro destra, che possa agevolare il cospicuo investimento concesso dall’Europa e questo ritardo ora comincia a diventare preoccupante e imbarazzante soprattutto se da più parti si fa appello alla unità del Paese quando, invece, si continua a tentennare verso un vero confronto propositivo con tutte le forze politiche per superare insieme questa gravissima crisi».

La sua piattaforma www.insiemeineuropa.it come Lei spesso ha sottolineato, si pone come ponte tra l’Europa ed i cittadini. Di cosa si tratta esattamente?

«C’è un’altra cosa importante che mi piace sottolineare in questo periodo difficile per tutti: l’unità e la cooperazione che deve svilupparsi tra l’Europa e i suoi cittadini. Troppo spesso abbiamo percepito l’UE come lontana dalla nostra quotidianità, ma non è assolutamente così. Deve crescere in noi una grande sinergia che deve portarci a capire che non siamo solo cittadini italiani, siamo anche cittadini europei e che l’Italia ha bisogno dell’Europa così come l’Europa ha bisogno dell’Italia. Per avvicinare l’Europa ad ogni singolo cittadino e impresa italiana, come eurodeputato e membro del PPE, ho creato il sito www.insiemeineuropa.it . Si tratta di una piattaforma digitale innovativa che permette di conoscere le mie attività parlamentari e di essere informati su tutti i finanziamenti diretti e indiretti europei, nazionali e regionali in modo del tutto gratuito».

Quali sono i punti fondamentali su cui dovrà fare leva l’Europa per il futuro?

«Innanzitutto dobbiamo superare definitivamente il periodo emergenziale e la scoperta di un vaccino è certamente una notizia che risolleva il morale considerato anche le tante vittime che questo virus si sta lasciando lungo il cammino, ma questo non basterà per metterci nella condizione di lasciare tutto alle spalle. Il futuro deve vederci tutti impegnati responsabilmente verso una transizione verde e digitale della nostra economia anche se credo che si debba procedere con gradualità accompagnando cittadini ed imprese in questa grande sfida che necessità principalmente di un cambio di passo culturale. Non dimentichiamo, però, che l’Unione Europa deve anche affrontare alcune criticità interne che in questi anni sono state sottovalutate e hanno minato la credibilità del progetto nel suo insieme. C’è bisogno di un’Europa che sappia superare alcune diffidenze ed indifferenze nazionali e rafforzare un sentimento comune quale unica vera condizione per poter affrontare ogni sfida».


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Laureata in Scienze della Comunicazione alla Lumsa di Roma, Master in Marketing a Milano. Dal 2000 lavoro nell’ambito della comunicazione e della pubblicità a Milano e Roma prima di approdare ⚓️ a News-24.it