ROMA – Goretti, il pronto soccorso esplode e Zingaretti vuole farne punto di riferimento anche per Frosinone: la denuncia di Simeone. La Asl replica: gestiamo emergenze in termini positivi. “L’ospedale Santa Maria Goretti di Latina è fermo all’anno zero. Il pronto soccorso implode. I pazienti sono stipati in ogni angolo libero, tra barelle e letti di fortuna, in attesa di un posto letto. La stagione del picco influenzale sta entrando nel vivo e in assenza di strutture territoriali efficienti ed efficaci il sovraffollamento dell’ospedale di Latina diventerà assoluta emergenza. Ad essere penalizzati da questa situazione saranno soprattutto le persone più fragili come gli anziani già gravati da alcune patologie e più esposti ai rischi di complicazioni connesse allo stato influenzale. I medici e gli infermieri sono costretti ad affiggere un foglio di scuse all’utenza, all’esterno del pronto soccorso del Goretti, per informarli dei possibili disagi che saranno costretti ad affrontare a causa dei limiti strutturali e di sottorganico da cui la principale struttura della provincia di Latina è caratterizzata da sempre. E il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, che fa? Con un decreto pubblicato in queste ore sul bollettino ufficiale della regione Lazio, concernente il documento programmatico sugli investimenti straordinari per l’ammodernamento strutturale, organizzativo e tecnologico del servizio sanitario regionale, parla di rendere il Santa Maria Goretti riferimento anche per la provincia di Frosinone. Siamo alla follia totale. Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione della lontananza di Zingaretti dalla realtà e dalle effettive esigenze dei cittadini e degli operatori, tutti, dei nostri ospedali. Il Santa Maria Goretti di Latina, oggi non riesce a far fronte neanche alle esigenze degli utenti del bacino di riferimento, figuriamoci se dovesse provvedere anche a quelli provenienti da un’altra provincia. Tra l’altro in questo documento emerge con forza come l’ospedale di Latina nonostante anni di annunci e di parole non sia stato ancora trasformato in Dea di II livello. Era il giugno 2015 quando i lavori necessari per trasformare il Goretti in Dea di II livello dovevano essere conclusi. Dopo tre anni e mezzo non è accaduto nulla. Così come non è accaduto nulla sotto il profilo dell’implementazione della pianta organica o dei lavori di ampliamento indispensabili per accogliere nuovi posti letto. Zingaretti continua a fare le nozze con i fichi secchi. A moltiplicare pani e pesci tra decreti inattuabili ed inattuati che prendono solo in giro non solo tutti quei medici, infermieri, tecnici e operatori socio sanitari che tra mille sacrifici danno quotidianamente assistenza ai nostri cittadini e cercano di assicurare l’erogazione di prestazioni degne di essere chiamate tali ma anche i pazienti e le loro famiglie costretti a confrontarsi con una sanità che di eccellenza ha poco o niente. Saremmo i primi a gioire del fatto che la provincia di Latina può contare su una struttura tanto grande, moderna, tecnologicamente avanzata da diventare riferimento anche per la provincia di Frosinone. Ma teniamo i piedi per terra e sappiamo bene che, al momento e per i prossimi anni, tale previsione risulterebbe impossibile. Anche solo scrivere una cosa del genere rappresenta un’offesa per i cittadini di Latina e per quelli di Frosinone che non meritano di essere presi in giro ma di avere risposte concrete”.
Lo dichiara in una nota il presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone.

La replica della Asl non si fa attendere. “Come è noto – riporta la nota della direzione generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Latina -, il Pronto Soccorso del Goretti di Latina affronta frequentemente il problema del sovraffollamento generato da molteplici cause tra le quali è corretto ricordare gli spazi a disposizione e la dotazione di posti letto complessivi che possono essere dedicati per ricoverare i pazienti che lo necessitano.
Tra le cause vi è anche il ricorso al Pronto Soccorso a fronte di situazioni patologiche gestibili attraverso forme diverse, come il ricorso al Medico di Medicina Generale anche organizzato in Unità delle Cure Primarie (UCP).
A fronte della situazione straordinaria che si è venuta a creare nella giornata di martedì , nella quale si è verificata la presenza contemporanea di ben 10 codici rossi, gli operatori del Pronto Soccorso hanno ritenuto affiggere un avviso con il quale chiedevano scusa dei disagi arrecati ritenendolo un atto di cortesia nei confronti dei pazienti in attesa, avviso che purtroppo, è stato immediatamente mal interpretato.
È opportuno precisare che, in ogni caso, la situazione relativa ai codici rossi, è stata risolta nelle ore immediatamente successive attraverso la cooperazione tra strutture di ricovero e lo stesso Pronto Soccorso, senza procedere al trasferimento di pazienti presso altri nosocomi e, quindi, garantendo a tutti i pazienti le cure che si rendevano necessarie.
Tra le azioni intraprese finalizzate ad risolvere il problema del Pronto Soccorso del Goretti, rientra quella relativa all’ampliamento degli spazi dedicati ed oggetto di specifico finanziamento da parte della Regione Lazio. I lavori, dopo le necessarie attività di progettazione e validazione così come previsto dalla normativa vigente, sono in fase di affidamento. Al termine saranno resi disponibili spazi aggiuntivi di circa 340 metri quadrati rispetto agli attuali.
Sarà aumentato il numero dei posti letto del Pronto Soccorso, cosi come gli spazi per le Sale Rosse.
Al fine di fronteggiare l’emergenza che deriverà dal picco influenzale l’Azienda sta allestendo una “Holding area” con disponibili 10 posti letto. Inoltre si stanno formalizzando accordi con le strutture private accreditate e si stanno intensificando le attività della centrale di coordinamento Ospedale territorio, favorendo la dimissione dei pazienti che hanno esaurito la fase acuta della malattia, presso strutture riabilitative residenziali, per collocarli in assistenza domiciliare.
Resta evidente che qualunque azione possa essere messa in campo non potrà mai consentire di affrontare e risolvere, senza disagi, situazioni di carattere eccezionale come quella verificatesi nella giornata di martedì, né presso il Pronto Soccorso di Latina, come in quelli di altri nosocomi.

Resta la perplessità che, a fronte della situazione di emergenza che si è venuta a creare, atteso che la medesima è stata anche risolta, anziché ricevere encomi per averla gestita comunque in termini positivi, si tenda a stigmatizzare.
Sui progressi compiuti al fine di trasformare il Goretti in DEA di II livello, occorre precisare che:
1) Il nuovo Servizio Trasfusionale è stato reso operativo da aprile 2018;
2) Il Goretti ha recentemente ottenuto il riconoscimento di ospedale “Stroke ready” dalla
Regione Lazio;
3) I lavori relativi alla realizzazione della TIN sono completati anche se permane un
problema di reclutamento di personale specifico;
4) La rianimazione, grazie alle recenti assunzioni, ha ampliato il numero di posti letto
disponibili;
5) Sono in fase di avvio i lavori di ampliamento e ristrutturazione del Pronto Soccorso.
Nei fatti, quindi, il Goretti sarebbe classificabile come DEA di II livello ad eccezione di quanto evidenziato in merito alla TIN. Peraltro, sono ben note le difficoltà di carattere nazionale sul reclutamento di figure professionali particolari come quella degli intensivisti pediatrici.


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Giornalista Professionista dal 2007 - Fondatore di News-24.it: nella mia carriera ho diretto la redazione sportiva del Quotidiano La Provincia di Latina fino al 2013, dal 2008 al 2013 ho collaborato con ExtraTv, ho ricoperto l'incarico di addetto stampa della Top Volley in serie A1 e nel 2014 per sei mesi sono stato condirettore del quotidiano Latina Oggi Notizie. Attualmente mi occupo di informazione on line e social media con un occhio attento alle profonde modificazione che i nuovi mezzi di comunicazione stanno imponendo ai nostri stili di vita.