Il Pronto Soccorso del Goretti è sempre in difficoltà per carenza di personale. Le lunghe attese

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Arrivano in redazione numerose lamentele sul Pronto Soccorso dell’ospedale di Latina da parte di persone costrette ad attendere ore prima di essere visitate e poi su una barella prima di essere curate, ma anche a restare lì una settimana prima di essere ricoverate nel reparto di competenza.

Purtroppo il numero delle persone che accedono al pronto soccorso del Goretti è sempre molto alto, specialmente da quando sono stati chiusi gli ospedali di Cori, Sezze e Priverno in quanto tutto il bacino di utenza del nord della provincia, composto di circa 250 .000 persone si riversa sull’unico Pronto soccorso della zona (se si eccettuano quello della casa di cura di Aprilia e quello ortopedico dell’ICOT).

Nel complesso in tutta la provincia oramai ci sono solo quattro Pronto Soccorso (Latina, Terracina, Fondi e Formia).

Da quanto risultava sul sito regionale con gli accessi in tempo reale a tutti i P.S. del Lazio alle ore 11 di questa mattina al Goretti erano presenti in totale 97 pazienti di cui: 7 in attesa, 15 in trattamento, 35 in attesa di ricovero o di trasferimento e 40 in osservazione.

Si tratta di cifre molto superiori a quelle degli altri capoluoghi di provincia ed inferiori solo ad alcuni ospedali romani (Policlinico Gemelli n.115 e Policlinico Umberto I n. 134).

In particolare preoccupa il numero elevato di persone in attesa di ricovero, dovuto alla carenza di posti letto attivi del Goretti che, secondo la direzione generale ammonterebbe a soli n.347 rispetto ai 524 programmati dalla regione.

Il rapporto tra P.S. abitanti è molto basso (n.574.891) e così quello con il territorio (2.256 kmq).

I locali del P.S. realizzati alla fine degli anni Novanta erano stati progettati in base al numero degli accessi dell’epoca (prima della chiusura dei tre ospedali citati), l’anno scorso sono stati aperti, dopo cinque anni di lavori altri 300 mq, ma gli spazi sono ancora insufficienti e i posti letto sono pochi, cosicché i pazienti spesso anziani, sono costretti a stare sulle barelle in condizioni inadeguate per un Paese civile.

La situazione è resa difficile dalla scarsezza del personale medico e infermieristico dell’ospedale e in particolare presso il Pronto soccorso, ma secondo alcuni molte unità (tra cui anche medici) sarebbero state trasferite a Latina Fiori, dove ha sede la direzione generale a svolgere mansioni diverse.

A tutto ciò si è aggiunta, con la scusa del COVID, dal 5 ottobre 2020, la chiusura nelle ore notturne degli ex Punti di Primo Intervento per cui in quelle ore tutti i pazienti di Cori, Sezze, Cisterna, Priverno e Sabaudia sono costretti a recarsi proprio al Goretti.

Tutto ciò è perfettamente a conoscenza della dirigenza della ASL, ma fino ad ora non è stato fatto nulla per organizzare meglio il sistema di emergenza-urgenza in provincia di Latina (oggi frammentato tra Pronto Soccorso ospedalieri, ex PPI e servizi trasporto di emergenza, facenti capo i primi a due diversi dipartimenti della ASL e gli ultimi all’ARES 118), per recuperare il personale impropriamente trasferito altrove e per riattivare gli ex PPI anche nelle ore notturne.


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