Dopo aver passato un mese nel Mediterraneo, il giovane profugo di Jago arriva a Roma, passa per lo Stadio Olimpico per un abbraccio e finisce sul ponte di Castel Sant’Angelo.

In Flagella Paratus Sum – Sono pronto al flagello”, questo il nome dell’opera realizzata in marmo italiano di colore nero a dimensioni naturali. Come ha spiegato lo stesso Jago, la scultura ha passato un mese in mare: “È stata installata a inizio estate, in gran segreto, su una nave di SOS Mediterranee. Dopo un mese in mare è tornata in Italia, sbarcando assieme a 150 naufraghi salvati dalle acque”.

Il profugo di Jago arriva a Castel Sant’Angelo: la scultura ha passato un mese nel Mediterraneo

Prosegue il suo viaggio il giovane rifugiato di Jago, la scultura dorme, sdraiata per terra, tra gli sguardi dei santi di pietra di Bernini e i turisti meravigliati. Passeggiando per le strade di Roma, in questi giorni, si ha l’opportunità unica di interagire con questa meravigliosa scultura del giovanissimo artista.

Jago, pseudonimo di Jacopo Cardillo, classe 1987 è uno scultore potente, attento e universalmente noto come “The Social Artist” per le innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social. Il giovane talento ha il merito di trasmettere l’amore per l’arte ai giovani. Evidente è la sua capacità di arrivare direttamente al cuore del pubblico.

Il luogo scelto per la sosta del giovane profugo non è casuale: è nel crocevia tra la Basilica di San Pietro e l’antica prigione di Castel Sant’Angelo; nel punto in cui molti turisti amano scattarsi le loro foto ricordo, dunque è impossibile da ignorare.

La statua del rifugiato a Castel Sant’Angelo viene vandalizzata e omaggiata

 “Il futuro di Marmo Italiano è incerto, come lo è per tutti coloro che affrontano l’incognita del viaggio”. Queste parole di Jago, riportate sui social, si rivelano profetiche. Infatti, esattamente come il destino di un profugo è in balia delle onde del mare, così, il destino di quest’opera è legato alla volontà delle onde di turisti; il rifugiato è nelle mani del pubblico che lo omaggia e lo vandalizza. Solo poco tempo fa dei vandali avevano staccato la sua mano e parte del suo braccio. Oggi, l’opera si presenta senza un piede.

Un atto di teppismo o un gesto simbolico, questa seconda possibilità non può essere ignorata, dato il messaggio dell’artista, che invita ad essere solidali con chi fugge dalla propria terra e finisce a dormire per strada, in un Paese che non conosce.

Il futuro dell’opera In Flagella Paratus Sum

La statua, alla fine del suo viaggio, sarà venduta, con una base d’asta di un milione e 250 mila euro, per devolvere tutto il ricavato alla ong di soccorso in mare SOS Mediterranee.


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.