“La favorita”, un film storico tutto al femminile avulso da femminilità

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Titolo: La favorita

Titolo originale: The Favourite

Regia: Yorgos Lanthimos

Sceneggiatura: Deborah Davis, Tony McNamara

Produzione Paese: Irlanda, UK, USA, 2018

Cast: Olivia Colman, Rachel Weisz, Emma Stone, Nicholas Hoult, Joe Alwyn, Mark Gatiss, James Smith, Jenny Rainsford, Jack Veal, Jon Locke, […]

Nel commentare questo spettacolare film storico, ben curato sia nei dialoghi profondi e intensi sia nella fedele e grandiosa ambientazione scenografica, dove entrano in competizione tre donne, la regina Anna Stuart (Olivia Colman) di Gran Bretagna, la sua consigliera Sarah (Rachel Weisz), duchessa di Marlborough e la cugina di costei Abigail Masham (Emma Stone), è bene domandarsi se abbia senso o non parlare di femminilità così come viene espresso dalla scrittrice e filosofa Simone de Beauvoir  nel libro “Il secondo sesso” edito da Il saggiatore (1988):  “… non è detto che ogni essere umano di genere femminile sia una donna; bisogna che partecipi di quell’essenza velata dal mistero e dal dubbio che è la femminilità. La femminilità è una secrezione delle ovaie o sta congelata sullo sfondo di un cielo platonico? Basta una sottana a farla scendere in terra? Benché certe donne si sforzino con zelo di incarnarla, ci fa difetto un esemplare sicuro, un marchio depositato. Perciò essa viene descritta volentieri in termini vaghi e abbaglianti, che sembrano presi in prestito al vocabolario delle veggenti. Al tempo di san Tommaso, la donna pareva un’essenza altrettanto sicuramente definita quanto la virtù soporifera del papavero. Ma il concettualismo ha perso terreno: le scienze biologiche e sociali non credono nell’esistenza di entità fisse e immutabili che definiscano tali caratteri, come quelli della Donna, dell’Ebreo, o del Negro; esse considerano il carattere una reazione secondaria ad una situazione. Se oggi la femminilità è scomparsa, è perché non è mai esistita …”. In effetti, in ognuna delle tre donne protagoniste del film, Anna, Sarah e Abigail, non traspare assolutamente femminilità. Non esiste quel complesso di caratteri che realizzano la femminilità, perché nessuna di loro infonde quella particolare attrazione nei maschi che la nobilitano e perché ognuna esprime soltanto interesse e vantaggio materiale per sé. In ciascuna non c’è avvenenza, né fascino, né eleganza, né raffinatezza, né gentilezza, né moralità, né bellezza interiore, solo bellezza esteriore assieme a manifestazione di potere e di dominio, all’uso di strategie ipocrite e subdole e a comportamenti ambiziosi beceri e sfrenati. Soprattutto uno smodato e continuo determinismo detestabile nell’azione di Abigail – un mostro che diverta i bambini, forseuna vipera – che, come gutta cavat lapidem, riesce a superare gli ostacoli che si frappongono tra lei e la regina e, alla fine, ad ottenere quello che voleva, oppure no? Una competizione tutta al femminile, dunque, metaforicamente all’ultimo sangue, che, a nessuna delle due contendenti di essere favorita, non lascia adito ad una rivalsa perché homo homini lupus, come sosteneva il filosofo Thomas Hobbes, dove alla fine riesce difficile comprendere chi sia la vittima e chi il carnefice, perché come il vento che cambia continuamente direzione così il favore oggi c’è e domani scompare.

Il film, ammantato di sottile ironia e curato nei minimi particolari, è diretto egregiamente con nitore narrativo dal calibrato ritmo concreto e offre una grande densità di dialoghi e una sottile omogeneizzazione tra la realtà e la finzione.

La favorita ha ottenuto nove candidature per il Premio Oscar 2019 e dieci candidature per il premio BAFTA 2019, mentre  Olivia Colman è stata premiata ai Golden Globes per Migliore attrice in un film brillante. Il film è stato anche in concorso alla LXXV edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica 2018, dove ha ottenuto il Gran Premio della Giuria e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Olivia Colman.

Filmografia

O Kalyteros mou filos (2001), Kinetta (2005), Kynodontas (2009),  Alps (2011), The Lobster (2015), Il sacrifico del cervo sacro (2017).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).