La rabbia della mamma di Desiré: “Nessuna giustizia per mia figlia”

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CISTERNA- Parla la mamma di Desirée, Barbara Mariottini “Mi aspettavo un verdetto diverso”. La donna si dice delusa e arrabbiata, dopo due anni e mezzo di attesa, la decisione dei giudici di Roma non è risultata giusta agli occhi della donna.

Barbara Mariottini, madre di Desirée, al termine della sentenza si e lasciata andare ad un durissimo sfogo

«Maledetti possiate bruciare all’inferno». Un messaggio che certamente non ha bisogno di essere spiegato.

I mancati ergastoli per Brian Minteh e Alinno Chima hanno lasciato un senso di ingiustizia alla famiglia Mariottini, con Barbara che fatica a nascondere davanti a microfoni e telecamere assiepati all’uscita dell’aula bunker del carcere di Rebibbia: «Mi aspettavo una sentenza diversa, non ho avuto giustizia, mi attendevo quattro ergastoli, non sono soddisfatta di questa sentenza soprattutto perché uno degli imputati torna libero e questo non doveva succedere. Non ho avuto giustizia».

Anche Serena, la sorella di Barbara nonché zia di Desirée, è uscita dall’aula sconvolta ed esausta dalla lunga giornata. Scortata dal legale difensivo ha detto poche parole rotte dalle lacrime. «Sedici anni, è stata lasciata morire dopo cinque ore di agonia». Nonna Patrizia non ha retto alla fortissima emozione scaturita dalla lettura della sentenza, lasciando l’aula bunker in lacrime e senza rilasciare alcuna dichiarazione. Gli avvocati della famiglia Mariottini hanno già annunciato la possibilità di un appello, dopo la lettura delle motivazioni, contro le decisioni prese nei confronti di Minteh e Chima.

Il Tribunale di Roma ha disposto anche una provvisionale immediatamente esecutiva, un risarcimento da 200mila euro per la madre e la sorellina della 16enne, mentre 100 mila euro per il padre Gianluca Zuncheddu. Risarcimenti anche per le zie di Desy (le sorelle di Barbara), con il Tribunale che ha fissato a 50mila e 30mila euro il risarcimento. Anche le associazioni che a dicembre del 2019 si sono costituite parte civile nel processo si sono visti riconoscere un risarcimento, che molto probabilmente sarà solo simbolico, visto che gli imputati, sono tutti nulla tenenti.


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