ROMA- Cesare Battisti dalle 17,30 è rinchiuso nel braccio di massima sicurezza del carcere di Oristano, scelto al posto di Rebibbia per motivi di sicurezza.Per sei mesi sarà in isolamento. “So che andrò in prigione” ha detto ai funzionari dall’antiterrorismo che hanno parlato con lui. Battisti è sembrato rassegnato, quasi come liberato da un peso. A bordo del velivolo, che lo stava riportando in Italia, ha parlato della sua vita e della fuga dal Brasile alla Bolivia e non è sembrato disperato. Il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, ha spiegato che Battisti sconterà l’ergastolo,senza la possibilità di ottenere benefici.Ora le indagini stanno proseguendo per individuare la rete di fiancheggiatori dell’ex terrorista. La procura di Milano ha aperto un’indagine esplorativa, senza ipotesi di reato né indagati.Accanto al ministro Salvini,a Ciampino, c’era Niccolò D’Angelo,l’ex questore di Latina che iniziò la guerra ai clan Ciarelli e Di Silvio. Ha avuto un ruolo determinante nel muovere bene le pedine della squadra speciale che era al lavoro,in Brasile e in Bolivia, per catturare l’ex terrorista dei Pac. Niccolò D’Angelo, ancora una volta,
ha dimostrato di avere fiuto, di avere intelligenza, di essere un vero poliziotto, così come, quando era capo della squadra mobile di Roma, iniziò a combattere la banda della Magliana, infliggendo colpi importanti all’organizzazione malavitosa.
D’ Angelo,con l’operazione Battisti, conclude, a Febbraio, la sua brillante carriera che lo ha portato a diventare vicecapo della Polizia.
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