L’angolo delle curiosità su Dante Alighieri

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Allor lo presi per la cuticagna,/e dissi:  «El converrà che tu ti nomi,/  o che capel qui su non ti rimagna».                                  Inferno, canto XXXII: 97-99

Questi versi danteschi, che utilizzano la parola cuticagna (termine che indica la capigliatura della nuca) dimostrano che alcuni vocaboli oggi non sono più familiari e quindi meno conosciuti, mentre molti altri sono ancora adoperati e padroneggiati. Infatti molte parole sono sempre vive anche se non più usate. Tutto ciò dimostra, come ha affermato il noto linguista Tullio De Mauro che gran parte del lessico di base dell’italiano è già perfettamente formata nel poema di Dante

Alcune espressioni linguistiche di Dante sono divenute nel tempo proverbiali, quali ad esempio «tu sei fra color che sono sospesi», oppure «vuolsi così colà dove si puote e più non dimandare»

A partire dal 2015, con la collaborazione dell’Accademia della Crusca, dell’O.V.I. (Opera del  Vocabolario Italiano) e dell’’Istituto del C.N.R.(Consiglio Nazionale delle Ricerche)  è stata avviata la pubblicazione del Vocabolario dantesco che raccoglie l’intero patrimonio lessicale contenuto nelle opere di Dante (e non soltanto della Commedia). Il lavoro è continuamente aggiornabile e consultabile liberamente in Rete. Il vocabolario prende avvio dalla Commedia e il testo di riferimento del lemmario è dato dall’edizione del professor Giorgio Petrocchi e dalle edizioni critiche più recenti.

La Divina Commedia, che ha rappresentato con la sua poesia un importante modello in termini linguistici, è considerata da molti studiosi un libro universale che coniuga gli aspetti più concreti e spiccioli della vita quotidiana con la dimensione del trascendente e dell’eterno.

Dante nel corso del tempo ha sempre avuto una fortuna popolare, iniziata già nel XIV secolo quando la Divina Commedia era letta in pubblico, memorizzata e declamata per le strade, nelle taverne e nella cascine e suoi versi erano scritti perfino sui muri.

L’inconfondibile profilo, con il naso aquilino, e il lungo volto del Sommo poeta sono stati utilizzati in diversi periodi come immagine o marchio di vari prodotti (olio d’oliva, vermouth, figurine Liebig, lamette da barba, sigari e altri ancora). Decine, centinaia e migliaia di documenti, film,  dipinti,  foto, libri antichi, oggetti (medaglie, tessuti) e video sono stati utilizzati dalla cultura di massa per avvicinare lettori e appassionati all’opera letteraria di Dante.

Nei confronti della Divina Commedia il cinema muto, l’arte contemporanea, in particolare la videoarte, l’animazione digitale, il mondo dei videogiochi hanno dimostrato vivo interesse e trovato fonti d’ispirazione per le loro realizzazioni e le loro opere.

 

 

 

 


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