“Le otto montagne”, un film sublime e trascinante sull’amicizia e sul senso della vita

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Titolo: Le otto montagne

Regia: Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch

Soggetto: Paolo Cognetti (Dall’omonimo romanzo, edito da Einaudi, 2016 – Premio Strega 2017)

Sceneggiatura: Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch

Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch

Musiche: Daniel Norgren

Produzione Paese: Italia, Belgio, Francia, 2022

Cast: Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Elisabetta Mazzullo, Lupo Barbiero (Pietro ragazzo), Cristiano Sassella (Bruno ragazzo), Francesco Palombelli (Bruno adolescente), Andrea Palma (Pietro adolescente), Surakshya Panta, […]

Le otto montagne è un film che descrive l’origine di una vera amicizia, quella di Pietro/Berio (Luca Marinelli) con Bruno (Alessandro Borghi) quando, ancora ragazzi (rispettivamente Lupo Barbiero e Cristiano Sassella), si conoscono in un paese di montagna, sotto le cime del Grenon, dove la famiglia di Pietro va in estate a godersi un po’ di tranquillità e di armonia in una casa presa in affitto. Pietro è figlio di Giovanni Guasti, un ingegnere che lavora in una fabbrica di Torino con diecimila operai, mentre Bruno Guglielmina abita là con gli zii dedicandosi all’alpeggio, perché il padre fa il muratore altrove. Quando i due raggiungono la maturità cercano di prendere strade diverse da quelle dei rispettivi padri ma, in un modo o nell’altro, si rendono conto di aver preso indirizzi sbagliati e finiscono sempre per tornare a casa. Pietro abita in una città caotica con il padre sempre stressato per il lavoro, mentre Bruno vive in un ambiente tranquillo lontano dal rumore cittadino, senza genitori, ma è l’ultimo figlio di un paese di montagna ormai dimenticato. Col trascorrere del tempo Bruno rimane fedele alla sua montagna, mentre Pietro è colui che va via per fare sempre cose diverse, come quella di scrivere un libro, e che poi ritorna attratto dal legame di amicizia e da quella fantastica montagna con un ghiacciaio che conserva acque di centinaia di anni. Per questo Pietro rivela: Non pensavo di trovare un amico come Bruno nella vita né che l’amicizia fosse un luogo dove metti le tue radici e che resta ad aspettarti. In questo andirivieni continuo, dunque, si intrecciano persone, visi e sentimenti e si manifestano l’amore – Bruno si sposa con Lara (Elisabetta Mazzullo) e Pietro nel suo viaggio in Himalaya per constatare che poteva esisterne solo una, di montagna così, nella vita, e in confronto a quella tutte le altre non erano che cime minori, perfino se si trattava dell’Himalaya, conosce Asmi (Surakshya Panta), una bellissima maestra, di cui si innamora – e la privazione degli affetti – a Pietro muore il padre (Filippo Timi) a sessantadue anni, da cui riceve una piccola ma preziosa e inattesa eredità che lo porta a ricredersi e forse a pentirsi del suo comportamento. Ciò li induce a ricordare le loro origini e i fatti salienti della vita trascorsa. Mentre le loro esistenze procedono, i due scoprono cosa significa essere veri amici per la vita, dando preciso significato al detto latino amicus certus in re incerta cernitur.

Le otto montagne, infatti, è una storia di amicizia che mette in risalto il rapporto padri-figli e quello dell’uomo con la montagna, dove si possono conservare i segreti e dove si può rimanere sepolti per sempre come dimostrazione dell’attaccamento ad essa, e che danno valore alla vita e al suo senso.

Il titolo del film deriva da un racconto nepalese molto antico che Pietro conosce quando si reca in Nepal, affascinato e attratto dalla catena dell’Himalaya. Secondo questo racconto, dato che al centro del mondo si trova il monte Sumeru e, attorno ad esso, ci sono otto mari e otto montagne, l’uomo che avrà imparato di più dalla vita sarà colui che arriverà in cima al monte Sumeru, oppure colui che avrà esplorato le otto montagne?

Nel vedere Le otto montagne sin da subito si rimane incantati per il procedere lento ma continuo e crescente dell’incipiente amicizia e, al tempo stesso, si è colti da un’emozione palpitante e continua, accresciuta dalle musiche meravigliose carezzevoli l’animo, che fa nel contempo riflettere e comprendere che gli errori commessi da ciascun essere umano non possono essere esclusi perché fanno parte integrante della vita e concorrono forse a raggiungere la cima del monte Sumeru. Quei paesaggi spettacolari in cui si muovono con scioltezza Marinelli, Borghi e Timi concorrono a farli vivere quasi realmente allo spettatore che ne trae godimento.

Le otto montagne  è stato presentato in concorso al LXXV Festival di Cannes 2022 dove ha ottenuto il Premio della Giuria (Jury Prize).

Filmografia (Felix Van Groeningen)

Steve + Sky (2004), Dagen zonder lief (2007), De helaasheid der dingen (2009), Alabama Monroe – Una storia d’amore (2012), Belgica (2015), Beautiful (2018).

Filmografia (Charlotte Vandermeersch)

Le otto montagne è la sua opera prima.

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).