Le simpatiche storielle ponzesi del dopoguerra agli albori del turismo isolano

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Non finisce mai di stupire l’isola di Ponza. Un giovane di colore – artista in erba – squattrinato e vestito con poca cura alloggiò nella trattoria-pensione della Zì Capozzi, al momento del ritorno a casa non era in grado di pagare il conto. “Va bene – disse la signora Capozzi – pagherai quando tornerai”. il giovane trovò lavoro alla rai, l’anno seguente ritornò a Ponza saldando il vecchio conto. “Un nivuru è stato onesto”, commentò con piacere la Capozzi che non aspettava sicuramente quel gesto di dignità. Un personaggio passato forse nel dimenticatoio è Fragasso, un palombaro provetto, protagonista di molti recuperi. fu chiamato a ponza per liberare il porto dai relitti delle navi affondate durante la guerra. portò a galla tonnellate di ferro che si diceva sarebbero servite per fare lamine adatte alla fabbricazione della Fiat 600, la vettura simbolo del boom economico italiano. Il capo indiscusso dei comunisti ponzesi era negli anni Cinquanta Temistocle Curcio, proprietario del ristorante Eea, uno dei migliori. Tornando un giorno dal continente dove si era recato per affari, trovò che la moglie aveva scoperto con le mani nel sacco un dipendente in cucina e lo aveva denunciato ai carabinieri. Temistocle si recò immediatamente in caserma per ritirare la denuncia, affermando di essere stato lui ad autorizzare il giovane a prelevare qualche bottiglia di vino di qualità. “Non l’ho fatto per lui – disse ai paesani – mi sono ricordato che aveva una moglie e sei figli a carico in tenera età, non potevo distruggere un gruppo familiare. Ora è stato assunto come manovale da una ditta che lavora per la Capitaneria”. Qualcuno disse: “Caro Temistocle, se tutti i comunisti fossero come te mi iscriverei subito al partito”. Nessun dubbio: “E” la cosa migliore che potete fare”. Tante risate per un fatto accaduto a donna Concettina che, salita sulla nave in partenza da Ponza, iniziò come sempre a sferruzzare. L’impiegato delle imposte di consumo che controllava i passeggeri e le merci per tassare sempre qualcuno, disse con tono aspro alla donna: “Cosa porti signora? Concettina levò gli occhi dal lavoro e disse con calma: “Due prosciutti”. “Dove sono?” replicò il funzionario. Risposta a sorpresa: “Uno qui e l’ altro qua”, toccandosi i glutei di destra e sinistra.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.