Lo Stupidario del NO al Terzo Mandato !

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Ammesso e concesso che la battaglia di Salvini per il terzo mandato sia motivata dalla necessità di bloccare Zaia nella sua regione altrimenti c’è disponibile il candidato a succedergli a capo della Lega, è altrettanto vero che l’operazione sta a cuore alla Meloni per liberarsi di uno scomodo Salvini e tentare di addomesticare la Lega. A questo punto il problema è di sopravvivenza e nessuna ritorsione può essere esclusa da Salvini. Primo classificato nello stupidario è il capogruppo PD a Montecitorio l’on. Boccia. Che dire della sua infelice espressione: “No a sindaci satrapi!” oltre due mandati!” Viene spontanea ed appropriata la risposta: “Boccia-to!” Si esprime così uno dei massimi esponenti di un partito, l’unico che a livello statutario prevede le primarie aperte a tutti per la designazione, fermo restante che il mandato sono solo gli elettori ad esprimerlo, omaggio al “Cittadino arbitro” contro il terrorismo di tutti i colori, punto fermo di un cattolico democratico che con Moro e Bachelet ha pagato con la vita! In coscienza un parlamentare non scelto dal popolo, si rende conto che i rapporti quotidiani con l’elettorato, il più diretto e personale è di chi sta in trincea nei comuni?  Sa Boccia quale valore formativo abbia fare il Sindaco per il ricambio di classe dirigente dal basso verso l’alto e i tempi che occorrono per portare a successo un programma ambizioso per la propria comunità? Il logoramento che comporta ed i tanti abbandoni per chi sta in trincea contro ogni sorta di pericoli? I fautori del no sanno di andare contro il valore formativo e di testimonianza della più grande scuola democratica che è nei suoi tre livelli lo Stato delle autonomie, vero gioiello della Costituzione grazie all’apporto determinante dei cattolici democratici e salvaguardia della vita democratica durante tutta la guerra fredda? Possibile che non si percepisca un fenomeno come quello della  longevità e connessa crescita di  esperienza e saggezza? E’ un puro caso il doppio mandato di 7 anni conferito a Mattarella quasi equivalente ad un terzo mandato? E’ il modo migliore di stare in Europa dove nessuno si sogna, come accade con l’ingessamento nel bicameralismo paritario, di mettere limiti al mandato popolare? Non sarebbe stupido chi volesse porre un limite, per giunta di due soli, ad una Merkel che ne ha fatti 4 consecutivi, grazie ad un mandato popolare, dirigendo il suo grande Paese determinante per tutta l’Europa ed il suo ruolo nel mondo? Scegliere per meritocrazia è compatibile con degli stop arbitrari contro il volere dei cittadini arbitri, per ricondurre le decisioni al chiuso di oligarchi di un potere politico sempre più personale, col valore unificante umiliante e forzato dell’uomo solo al comando? Piuttosto chi solleva la barriera istituzionale gravissima che impedisce l’osmosi di classe dirigente dal basso verso l’alto, rappresentata dalla palla di piombo che molte volte stronca, quando ce n’è bisogno, la crescita di responsabilità di un sindaco o di un presidente,  comportando  lo scioglimento dell’intera Assemblea? So che non conviene tornare indietro, di tutti i poteri alle assemblee anche dei vertici, ma una soluzione c’è, l’esempio americano dell’introduzione del ticket per l’esecutivo ed assicurare così la continuità del mandato popolare. Nella nostra tradizione anche l’occasione di proporre, grazie al ticket, la differenza di genere, a testimonianza del nostro impegno anche a livello istituzionale di una parità, come valore morale e politico!

Rodolfo Carelli


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