“Maria Regina di Scozia” indaga sulla subalternità di una sovrana ad un mondo maschilista

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Titolo: Maria Regina di Scozia

Titolo originale: Mary Queen of Scots

Regia: Josie Rourke

Soggetto: John Guy (dal libro biografico: The True Life of Mary Stuart)

Sceneggiatura: Beau Willimon

Produzione Paese: UK, 2018

Cast: Saoirse Ronan, Margot Robbie, Jack Lowden, Joe Alwyn, David Tennant, Guy Pearce, Gemma Chan, Brendan Coyle, Martin Compston, James McArdle, Mria-Victoria Dragus, Ismael Cruz Còrdova, Ian Hart, […]

La regista Josie Rourke dirige il suo primo film Maria Regina di Scozia, dopo una nutrita esperienza teatrale di cui si evincono i peculiari connotati nella performance delle due protagoniste principali. E vi descrive le tormentate vicissitudini di Maria Stuarda, o Mary Stuart, (Saoirse Ronan), regina di Scozia, che rimasta vedova appena diciottenne per la morte del marito, il re di Francia, ritorna in patria per reclamare legittimamente il suo trono. Purtroppo essendo cattolica deve andare incontro alle resistenze politiche e religiose in un paese che è diventato protestante e che non sopporta la dipendenza dal papa, e quindi da Maria, la quale entra in diatriba. anche con la cugina Elisabetta I (Margot Robbie) che regna sull’Inghilterra. Maria Regina di Scozia  è un film che descrive la contrapposizione di due donne sole al potere in un mondo di maschi. Da una parte, infatti, c’è “la donna” Maria che, anche se cattolica, si mostra tollerante sulle diversità religiose ed è molto molto umana ma determinata nel pretendere anche il trono d’Inghilterra, e non accetta compromessi contrapponendosi spesso ai suoi consiglieri. Dall’altra parte, c’è “l’uomo”  Elisabetta I che non tollera i cattolici e accetta sempre i dettami dei suoi consiglieri a cui dà spesso libertà di agire. Ognuna nella sua corte è contornata, dunque, da una folta folla di maschi affaristi, arrivisti e cospiratori che sobillano ribellioni, e che le porta a diventare rivali anche se Maria ha dalla parte sua il vantaggio di poter unificare Scozia ed Inghilterra nel caso che, sposandosi, abbia un erede maschio: Il mio unico intento era unificare questa terra, ma loro cercano di usurpare la mia corona. Un assassino, un traditore e una regina … io sarò una donna diversa da lei! Metterò al mondo l’erede al trono di Scozia e di Inghilterra.. Purtroppo, a causa del suo carattere intransigente e inflessibile, sarà soggetta a cospirazioni che la porteranno, come la storia insegna, al carcere e poi alla condanna a morte per decapitazione in questa valle di lacrime. Maria Stuarda … è condannata a morte per ordine della nostra sovrana Elisabetta, Regina d’Inghilterra – declama il suo carnefice. Eppure, Elisabetta le aveva promesso che giammai l’avrebbe fatta uccidere.

La regista, se pur con qualche forzatura di tipo storico, riesce a mettere in evidenza gli ineffabili tormenti e la  tragedia di una donna combattuta tra l’amore della sua terra e lesilio. La regista, nel contempo, riesce a rendere l’atmosfera inquietante, facilitando lo svolgersi della macchinazione narrativa con un uso accattivante delle risorse sia scenografiche che tecniche, e costruisce un film senza eccessi e intenso nel suo procedere, dove predilige simultaneamente la commozione e lo sdegno che coinvolgono lo spettatore. In questo contesto, la regista riesce a fare emergere le due donne con i loro rispettivi caratteri, interpretate degnamente da Saoirse Ronan e Margot Robbie in un mondo maschilista che crea soltanto guai e che, in questo caso, ha determinato il cambiamento del corso della storia, in quanto dopo la morte di Maria, Elisabetta regnò per 45 anni ancora.

La pellicola è stata presentata all’American Film Institute Fest  il 15 novembre 2018.

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).