LAZIO – Un weekend da tutto esaurito sul litorale laziale. Non solo di giorno, ma soprattutto di notte, con gli eccessi che, da tempo ormai, caratterizzano la movida (abusiva) in trasferta negli stabilimenti balneari. Djset pubblicizzati sui social, tuffi in piscina con casse che sparano musica a tutto volume, e fiumi di alcol: un Ferragosto ad alto rischio contagio, quello registrato in alcuni stabilimenti del litorale.

A partire dal Kursaal, dove intorno alla piscina si trovavano centinaia di persone, alcune delle quali hanno preferito sorseggiare i loro cocktail dopo essersi lanciate nella piscina. E, poi, ancora il Pata Azul, sul lungomare Paolo Toscanelli. Nello stabilimento sottratto alla malavita e, in particolar modo, al clan Fasciani, si sono ignorate le regole contro la diffusione del Covid.

Nella notte della vigilia di Ferragosto, infatti, centinaia di giovanissimi erano in fila all’esterno del locale – dove si stava svolgendo un party in discoteca. Quasi nessuno indossava la mascherina. All’interno, musica a tutto volume e nessun mantenimento del distanziamento sociale. A sorprendere – e ad aggravare ancora di più la situazione – la circostanza che il Pata Azul nasce all’interno dell’ex Village, l’impianto sequestrano ai Fasciani e in gestione a una società che lo gestisce direttamente per conto del Tribunale di Roma.

Allo stabilimento l’Oasi, invece, sold out per la Fiaccolata sul mare: giochi di luci, per il pubblico che ha affollato la spiaggia. Serata da tutto esaurito anche al Circeo, per l’evento organizzato da un gruppo di romani, riuniti nella sigla Simposio: balli davanti ai tavoli e distanziamento assente tra i partecipanti. A nord, invece, a Passoscuro, centinaia di persone si sono ritrovate a ballare fino a notte fonda nello stabilimento Amare Holi Beach.

«E’ una situazione paradossale incalza il segretario del Silb, Maurizio Pasca le discoteche sono chiuse ma ormai si balla ovunque». Il sindacato dei locali da ballo, a tal proposito, chiede un incontro urgente al ministro dell’Interno, Lamorgese: «Le discoteche sono frequentate da 3 milioni di giovani: è logico che chiudendole, si creano queste situazioni abusive. Penso sia giusto parlarne insieme per trovare una soluzione».

Sul fronte delle violenze, invece, ad Anzio la polizia è intervenuta di fronte al locale La Bodeguita, dopo una segnalazione di rissa tra diversi giovani. Un volta arrivati sul posto, i poliziotti hanno però trovato solo due ragazzi, che sono stati denunciati: il locale è stato chiuso per 3 giorni.


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