On. Nicola Procaccini (Fdi): “Dal centrosinistra in Regione Lazio un lascito politico e morale raccapricciante. Il centrodestra è pronto per governare”.

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On. Nicola Procaccini, Eurodeputato Fdi

LATINA- Nicola Procaccini è figlio della politica: comincia a praticarla nella organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale, Azione Giovani. Ne diviene dirigente nazionale e Segretario Provinciale, qui a Latina.

A soli 21 anni viene eletto Consigliere Comunale nella sua Terracina. Città di cui sarà, per ben due volte, Sindaco.

Giornalista, nel 2006 è portavoce di Giorgia Meloni, eletta allora Vice Presidente della Camera dei Deputati. Un incarico che manterrà anche quando l’attuale Premier verrà nominata dal Capo dello Stato Ministro della Gioventù nel IV Governo Berlusconi.

Aderisce a Fratelli d’Italia e, nel 2019, si candida al Parlamento Europeo nella circoscrizione dell’Italia centrale venendo eletto con 45.331 voti.

E’ responsabile nazionale del dipartimento Ambiente ed Energia di Fdi.

 

On. Procaccini, partirei dalla strettissima attualità e dall’Europa: il Consiglio dell’UE ha approvato l’adesione della Croazia a Schengen dal 1 gennaio 2023, nella stessa data il Paese adotterà l’Euro. Ancora sospesa, invece, l’adesione di Bulgaria e Romania. Come va il processo di integrazione europea?

 

In questo caso è una integrazione salutare. Più nazioni aderiscono a Schengen, più si rafforzano le nazioni che ne fanno parte.

Dispiace che ci siano delle opposizioni, ad esempio del Governo austriaco – ça va sans dire, di sinistra – rispetto alla Bulgaria e alla Romania, Paesi che già fanno parte dell’Unione Europea.

I presunti europeisti della sinistra, infatti, sono in realtà coloro che frenano di più ad un allargamento del mercato europeo che Schengen garantisce e che, ovviamente, rafforza chi ne fa parte, indebolendo chi ne è escluso.

 

Non pensa che l’UE, in una temperie di guerra alle sue porte e di pandemie, avrebbe bisogno di uno spirito più politico e meno economico? Ad esempio, perché non un esercito comune?

 

L’Europa dovrebbe fare meno e fare meglio. Dovrebbe occuparsi, cioè, di poche grandi questioni, ad esempio la sicurezza. In questo senso si dovrebbe tendere ad una maggiore integrazione degli eserciti, dunque una più efficace protezione dei confini, intesi a livello europeo e non già nazionale.

Anche Schengen rappresenta un valore da difendere ed anche su questo noi auspichiamo che ci sia una migliore Europa.

Non sta in piedi una Unione che ritiene si debbano riutilizzare gli stessi imballaggi che contengono il prosciutto o che legifera sul diametro delle vongole, tutti esempi che dimostrano una eccessiva pervasività dell’Ue sulla nostra vita quotidiana e che rischiano di danneggiare settori importanti delle economie nazionali.

 

Mentre in Italia la sinistra alza le barricate per misure che farebbero l’occhiolino agli evasori, il Consiglio Ue ha fissato a 10 mila euro il limite per i pagamenti in contanti in tutta l’Unione Europea, in pratica il doppio dell’ipotesi di lavoro del Governo. Non le sembra paradossale?

 

Meraviglioso, in Italia abbiamo impiegato ore ed ore di dibattiti televisivi e giornalistici per aver proposto un innalzamento del limite a 5 mila euro.

Neanche quarantotto ore dopo, l’Unione Europea  giustamente propone di fissare regole comuni, visto che ci sono Stati membri nei quali non esiste alcun limite all’utilizzo del contante.

Mentre le sinistre si stracciavano le vesti, l’Europa che è governata anche dal Partito Socialista Europeo, ha proposto come tetto al contante il doppio di quanto ipotizzato dal Governo Meloni.

 

Giorgia Meloni è, fra l’altro, Presidente dei Conservatori Europei. Ritiene possibile una più ampia convergenza fra l’Ecr ed il Partito Popolare Europeo?

 

Penso di sì, che ci sarà un avvicinamento fra le due famiglie politiche. Il centrodestra europeo non potrà non intensificare una collaborazione. Guardiamo la Germania, ad esempio, dove il Ppe ha le due componenti più importanti al Governo, la Cdu e la Csu. Lì si sta inasprendo la contrapposizione con la sinistra tedesca e si intravedono delle interessanti opportunità comuni.

 

Lei ha iniziato a far politica nei movimenti giovanili, da ragazzo. Il suo è un percorso che assomiglia un po’ a quello del Premier. Che classe dirigente è la vostra?

 

Naturalmente la mia visione può non essere del tutto oggettiva, però credo fermamente sia una classe dirigente di qualità. Forse l’ultima di questa Nazione che viene dalla politica, che si è formata in uno scenario politico che era ancora quello della cosiddetta I Repubblica. I partiti erano, allora, molto strutturati e le nostre organizzazioni giovanili, ad esempio, una formidabile palestra umana e politica.

Non ho mai creduto all’utopia dell’uno vale uno, ho sempre pensato che in tutti i campi della vita l’esperienza fosse un valore, mai un disvalore. Soprattutto in politica.

 

In questi giorni è circolato un bel po’ di odio social nel Paese, in particolar modo nei riguardi del Premier. Minacce di morte anche alla sua bimba, legando il tutto all’eventualità di una riforma sul Reddito di Cittadinanza. Fdi ha fatto quadrato attorno al Premier…

 

Purtroppo i social, talvolta, danno sfogo ai peggiori istinti. Questo elemento va contenuto, da un lato dagli organi istituzionali preposti, dall’altro lato anche dalla politica.

Nel caso di questo ventisettenne di Siracusa che, come lei ricordava, ha minacciato di morte il Premier e la figlia nel caso il Governo mettesse mano al Rdc, mi ha impressionato la difesa d’ufficio che gli hanno tributato alcuni politici e giornalisti.

Sono stato colpito, ad esempio, dall’editoriale di qualche giorno fa, sulla “Stampa” di Mattia Feltri, Direttore di Huffington Post. Sottovalutava del tutto assurdamente quanto scritto dal ragazzo di Siracusa, sostenendo fossero più gravi le argomentazioni di chi osasse difendere Giorgia Meloni.

Marziano!

 

Non posso non chiederle nulla sulla Regione Lazio. Il Pd candida l’Assessore alla Sanità, Alessio D’amato: che Regione Lazio lascia il centrosinistra dopo 10 anni ininterrotti di governo e come si sta attrezzando il centrodestra per vincere le regionali di Febbraio?

 

Il centrosinistra lascia un ricordo pessimo, proprio in termini di cose fatte, infrastrutture realizzate.

Invito qualunque cittadino del Lazio a dirmi una opera pubblica realizzata dalla Regione Lazio in questi dieci anni.

C’è anche un lascito morale raccapricciante. L’ultima notizia sono gli 8 mila euro al mese dati ai Presidenti degli Egato più 4 mila euro ai Consiglieri di Amministrazione, nella maggior parte dei casi ex Consiglieri Regionali o tutt’ora in carica del Pd.

E’ una buonuscita al personale politico del Partito Democratico, magari approfittando di qualche compiacenza da parte delle opposizioni, è aberrante.

Il centrosinistra, dunque, non lascia soltanto un deficit a livello infrastrutturale, ma anche di moralità che lascia sgomenti e su cui bisognerà lavorare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.