Ponza in festa per la ricorrenza di San Silverio, patrono dell’isola

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Lunedì 20 giugno festa grande a Ponza in occasione della ricorrenza di San Silverio, patrono dell’isola. Saranno in migliaia a seguire la Messe mattutine, la caratteristica Processione via terra e poi via mare, alla presenza dell’Arcivescovo di Gaeta Monsignor Luigi Vari, il concerto serale dei “La notte di Vasco” con Vascover e Andrea Braido e gli spettacolari fuochi d’artificio alla mezzanotte. Da menzionare la Diana mattutina che annuncia la festa con i consueti fuochi e presenza della banda musicale isolana lungo le strade del Porto. San Silverio rappresenta la cosa più importante e cara per tutti gli isolani e gli emigrati di ritorno, un momento di aggregazione e devozione, tutto ruota attorno a questa figura religiosa. In tanti a Ponza si chiamano con il nome del Santo più amato. La nomina di S. Silverio a patrono dell’isola avvenne nel 1772 ad opera del vescovo di Gaeta Monsignor Carlo Pergamo. Il vescovo accostò alla figura di San Silverio anche la Santa, vergine e martire Flavia Domitilla (I° secolo D.C.), nipote del pretore romano Domiziano, relegata esule a Ponza e poi bruciata viva in quella che con il tempo diverrà l’attuale Terracina. Le date dei festeggiamenti sono strettamente correlate alle date della nomina di Silverio a Papa (8 Giugno del 536) e della nomina a vescovo di Roma (20 Giugno del 536). Queste date sono molto vicine al periodo in cui Papa Silverio – esule – mise per la prima volta piede a Ponza, nel mese di giugno. Nella seconda metà del 1800, gli abitanti della frazione di Le Forna decisero di spostare la festa di S. Silverio all’ultima domenica di febbraio per permettere ai pescatori di festeggiare il patrono. In passato i pescatori ponzesi partivano dai primi di marzo alla fine di settembre. Si trasferivano in Sardegna, Tunisia, Spagna, Francia o Toscana per ottenere un commercio del pesce più redditizio. La festa di San Silverio ha una vasta risonanza. Dovunque emigri un ponzese esiste una statuetta di San Silverio. Dalla lontana Argentina agli Stati Uniti, dal’Elba alla Sardegna.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.