Latina, 27 apr. – La comunita’ sikh nel territorio di Latina e’ composta da quasi 15mila persone, molte delle quali lavorano come braccianti nelle aziende agricole locali. La pericolosita’ della variante indiana ha inevitabilmente fatto scattare l’allarme sul territorio per i numerosi rientri dal Paese asiatico registrati nelle ultime due settimane. “Abbiamo mandato a sequenziare una serie di tamponi eseguiti nelle aziende agricole dove lavorano gli indiani. I primi 5 referti hanno dato esito di positivita’ alla variante inglese. Ora abbiamo sollecitato l’esito degli altri referti. Allo stato attuale quindi non si puo’ scongiurare il pericolo di variante indiana”, ha dichiarato  Antonio Sabatucci, dirigente dell’Uoc di Prevenzione Attiva della Asl di Latina. “Abbiamo messo in cantiere tutta una serie di azioni per tracciare e rintracciare tutti i soggetti che sono rientrati negli ultimi 14 giorni dall’India. Si tratta di circa 300 persone che dall’India rientrano sulla provincia di Latina. Per questo il Prefetto, Maurizio Falco, ha richiesto l’incontro con i capi indiani per rintracciare tutti questi soggetti sottoporli a tampone e metterli in quarantena perche’ proprio questi potrebbero essere affetti da variante indiana”, ha concluso Sabatucci.

“Sono state organizzate due riunioni,ha precisato il prefetto Maurizio Falco, la prima con il referente della comunita’ indiana residente nel comune di Sabaudia, la seconda, che si e’ tenuta oggi, con il referente della comunita’ indiana presente nei comuni di Terracina, Fondi, San Felice Circeo e Pontinia. Negli incontri a cui hanno preso parte oltre i vertici della Asl di Latina, le forze di polizia e i sindaci sono state messe a punto diverse strategie d’intervento in accordo con la Regione Lazio. Sono stati sensibilizzati i referenti religiosi sulle misure precauzionali anticontagio anche tramite brochure informative tradotte in lingua. Sono state, inoltre, distribuite dpi, mascherine e gel. Un punto essenziale e’ quello poi di monitorare i rientri dall’India e in particolare a far osservare il periodo di quarantena e auto denunciarsi per poter poi proseguire con l’iter dell’isolamento fiduciario. Operazioni non semplici da attuare all’interno di queste comunita’. Ecco perche’ abbiamo sensibilizzato i Sindaci a individuare delle strutture Covid dove dislocare questi soggetti per la quarantena”. “Abbiamo compreso che c’e’ necessita’ di potenziare la presenza dei mediatori culturali per assistenza e implementare la comprensione della gravita’ della situazione. Si sta valutando un’azione congiunta con Emergercy proprio per offrire quanto piu’ possibile un supporto alla popolazione indiana. Domani pomeriggio si tornera’ ad incontrare i referenti indiani sui territori per allargare ancora di piu’ il raggio d’azione”, ha concluso il prefetto Falco.

( Fonte agenzia Dire )


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