ROMA – Rifiuti di Roma, discarica a Monte Carnevale: a che gioco sta giocando la Raggi sui rifiuti? Vuole favorire un nuovo monopolio? Come riporta il sito specializzato ecodallecitta.it, nonostante il voto contrario dell’Assemblea capitolina che ha spaccato i Cinque Stelle, sembra che Virginia Raggi sia decisa a confermare la realizzazione della discarica a Monte Carnevale, dove il Municipio XI si era già espresso in modo assolutamente contrario ad una discarica di amianto. Ora si vorrebbe realizzare in quell’area una discarica da 300.000 tonnellate all’anno.

Allora occorrerebbe segnalare due aspetti che non sono mai stati rilevati.
Il primo: sembrerebbe che la discarica prevista dalla Raggi abbia dimensioni molto più grandi dell’area destinata all’amianto. A questo punto sarebbe necessario che venissero esattamente indicati i confini di un invaso che dovrebbe contenere 300.000 tonnellate annue. Se venisse realizzata, la discarica andrebbe a distruggere il tipico territorio denominato agro romano, un’area naturalistica e di grande pregio proprio di fronte a Malagrotta. Inoltre tutt’intorno vi sono attività industriali a rischio di incidente rilevante, oltre a diverse abitazioni, e non lontana l’area naturalistica di “Macchiagrande” che, casomai, dovrebbe essere ampliata, tutelando un complesso ecosistema.
C’è chi ha sostenuto che il problema dei rifiuti a Roma si sarebbe avviato a soluzione rispettando il cronoprogramma per la raccolta porta a porta firmato dalla stessa Sindaca (in basso il documento relativo datato novembre 2018), con l’impiantistica sostenibile prevista dal piano industriale di Ama di Lorenzo Bagnacani, qui invece si va in direzione totalmente contraria.

2. L’altro aspetto da approfondire è la proprietà della nuova discarica che è balzato nuovamente agli onori delle cronache in questi ultimi giorni, perché detentore delle quote di maggioranza della Ngr, società che possiede la cava di Monte Carnevale, quella su cui la Raggi ha per l’appunto deciso di realizzare il nuovo impianto di Roma.

Si tratta di Walter Lozza, impegnato da decenni nello smaltimento dei rifiuti solo nel Lazio ed è titolare di due delle più grandi discariche ancora in uso: quella di Crepacuore a Civitavecchia e quella di Roccasecca a Frosinone. La domanda sorge quasi spontanea: la sindaca sta aprendo la strada ad un altro possibile monopolista dei rifiuti a Roma?


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