Dimesso dal Santa Maria Goretti il dottor Salvatore Schintu. L’annuncio dei figli postato su facebook. La notizia che tutta Sabaudia attendeva per la stima e l’affetto di cui godeva in città. Colpito da una forma severa di Covid-19 il 14 marzo intuendo nei sintomi avvertiti la presenza della malattia, ha seguito tutte le procedure del caso stabilite dal Ministero della Sanità, prima attraverso il contatto dei numero verdi, poi, dopo il primo tampone indeterminato, recandosi presso l’area Covid del Pronto Soccorso di Latina, dove tac e nuovo tampone hanno dato corpo alla dura sentenza. Ricoverato in Malattie Infettive, si è progressivamente aggravato tanto da rendere necessario il trasferimento in Medicina d’urgenza dove, dopo accurata valutazione è stato trattato per un paio di settimane con ossigenoterapia e casco salvavita e, successivamente, con ossigenoterapia e maschera di Venturi. Poi il progressivo miglioramento ed oggi le agognate dimissioni con il ritorno a casa in isolamento domiciliare. Rinasce a nuova vita il dottor Schintu che, al momento dell’uscita dal tunnel, detta ai figli alcune considerazioni maturate nel corso di questi due mesi connotati da ansia e di paura. La sua vicenda personale e quella degli altri pazienti colpiti dalla stessa malattia “rivelano l’intelligente intuito del Direttore Generale Dr. Giorgio Casati e dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, che in pochi giorni hanno realizzato una struttura, basata su più reparti, in grado di assistere su più livelli i malati Covid”. Nei tanti giorni di degenza “ha potuto apprezzare la riorganizzazione dei reparti in termini di medici, personale paramedico, laboratori, radiologici e strutturale e logistica, nonché l’utilizzo di tutte le terapie ritenute più idonee secondo le più recenti evidenze”. E’ consapevole, Salvatore Schintu,che,deve la sua vita soprattutto al personale medico e paramedico. E da qui i ringraziamenti “alla Drssa Licthner, primario di malattie infettive che lo ha accolto in ospedale, ail Dr Aiuti, primario di Medicina D’urgenza, di cui ricorda i tanti segni di incoraggiamento a non mollare, ai dirigenti medici, come il Dr Romeo, persona meravigliosa sia per la professionalità ma anche perché chiamava ogni giorno i familiari di tutti i pazienti, dando informazioni e conforto, alla Dr.ssa Di Rosa e a tanti altri medici che si sono prodigati con professionalità e umanità”. E parole di ringraziamento e riconoscenza anche verso i paramedici dei tre i reparti in cui è stato ricoverato. “Donne e uomini bravissimi, professionali, che lo hanno sostenuto anche nei momenti più difficili”. Ora il Dr Schintu osserverà le procedure previste dalla legge per il rientro in servizio, dovrà recuperare un po’ di forma fisica dopo il lungo allettamento durato ben 37 giorni. Un sentito apprezzamento di tutta la famiglia Schintu anche all’indirizzo del Sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, per il lavoro della protezione civile, collegamento tra casa e il reparto di degenza. Senza dimenticare l’aiuto costante ricevuto da paramedici amici e la continua testimonianza d’affetto degli amici manifestata sia sui social che in privato.


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