Scrutatori sì, scrutatori no, scrutatori gnamme, se famo du’ spaghi

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LATINA – Torna violenta la polemica sugli scrutatori, tra chi li vuole nominare con il sorteggio chi con il metodo classico, ovvero la rubrica dell’Iphone. Johan nota che quella sugli scrutatori è l’unica vera, grande battaglia che si sta combattendo a Latina. Innovatori vs, conservatori, giovani vs vecchi, sinistra vs destra. Finalmente la politica, servita. Qualcuno ricorda a Johan che in tempi di magra bisogna accontentarsi, ma la battaglia sulle nomine degli scrutatori è poco. Johan ci riflette su e pensa, vero sarà poco ma è lo specchio fedele della realtà politica cittadina, tra l’altro una battaglia interessante perchè condotta usando un linguaggio, da entrambe le parti, buono negli anni ’60. Esordisce Aristide Carnevale che dice: “il partito mi ha delegittimato, prima ancora di prendere la parola. A questo punto assumerò le valutazioni personali”. Bravo Aristide,  il partito ha sbagliato a delegittimarti, se non lo avesse fatto avremmo udito per la prima volta il timbro della voce dell’ex consigliere, visto che non c’è traccia di suoi interventi nei quattro anni passati sullo scranno di consigliere comunale. Passiamo oltre, Di Matteo, l’eterno figliol prodigo di Forza Italia, ogni elezione annuncia il divorzio e poi fa pace, copione vecchio al quale non fa più caso nessuno, dice che: “vuole persone competenti”. Quindi? Bisogna fare un esame o cosa, bisogna farlo direttamente con Di Matteo che da anni si fregia del titolo di Professore. Raimondo Tiero si preoccupa del funzionamento della macchina elettorale, che andrebbe in crisi qualora gli scrutatori dovessero rinunciare in massa. Traducendo, se li nomina lui quelli preavvertiti arrivano subito, se venissero sorteggiati potrebbero non presentarsi. Un uomo che “tiene” alle istituzioni non può non preoccuparsi di questi dettagli. Mauro Anzalone da Latina Scalo, rilancia sull’Albo degli scrutatori da aggiornare, ad oggi sono 7.300 i nomi nell’albo. 7.300!!! Johan pensa che in questa città non c’è niente di meglio da fare, altrimenti non si spiega un’adesione così massiccia per fare una cosa noiosissima. In serata arriva la chicca, il segretario del PD Giansanti dirama un comunicato che nemmeno Berlinguer, andrebbe letto con la voce dell’Istituto Luce: “il partito è compatto sulla scelta del sorteggio. Nel partito si discute e ci si confronta, siamo democratici; l’albo va ripensato e riformulato per rispondere a esigenze di inclusione e trasparenza e effettiva disponibilità, ma di questo ci occuperemo quando saremo al governo della città”. Giansanti, lascia stare, cambia linguaggio usa qualcosa di più adatto ai tempi, anche perchè a queste ricostruzioni non crede più nessuno, nemmeno tu.


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