Se ad ammalarsi fosse il Parlamento? Anche al potere legislativo serve la mascherina

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LATINA- Se ad ammalarsi fosse il Parlamento? Voglio dire, se il maledetto virus che c’hanno scaraventato addosso i cinesi, costringesse Conte o la gran parte dei suoi ministri ad un isolamento domestico?

Cosa accadrebbe, invece, se la gran parte dei membri delle nostre due Camere, risultassero positivi al tampone molecolare?

Sono domande che, stamane sulle colonne di “Repubblica”, si pone il Prof. Michele Ainis, costituzionalista fra i più eminenti.

Il professore cita l’esempio degli USA. Recentemente, a seguito della positività registrata da Trump, le funzioni del Presidente sono passate al suo Vice. Gli States prevedono almeno tredici posizioni politiche per un eventuale impedimento del numero uno. Dopo il Vice, infatti, subentrerebbe lo Speaker della Camera, il Segretario di Stato e, in successione, ogni Ministro.

Qui da noi, naturalmente, nulla di tutto ciò. Si naviga a vista di Dpcm in Dpcm, salvo assistere in silenzio alle bizze delle regioni, “ordinarie” e “speciali”.

Un Paese che affronti una emergenza globale in ventuno differenti modalità, non è certo destinato a rosee previsioni: il coprifuoco, attualmente, c’è in Lombardia, Campania e Lazio. Le altre regioni fanno un po’ come gli pare.

Per rispondere alle domande che, retoricamente, si poneva Ainis sul corretto funzionamento del potere legislativo in stato d’emergenza, occorrerebbero due misure. La prima, dare la possibilità al Parlamentare che si trovi a fronteggiare il Covid-19, o qualsiasi altra malattia che renda impossibile la sua presenza fisica, di votare da remoto.

Procedure del genere sono adottate in molti paesi europei ed occidentali. A cominciare dal sistema parlamentare più antico, quello britannico, fino ad arrivare in Francia, Spagna, Stati Uniti.

Non significa certo chiudere il Parlamento, che è bene rimanga sempre più spalancato ed operativo, ma consentire a tutti – anche nei momenti d’emergenza- di esercitare il proprio diritto-dovere di voto, manifestazione principe della sovranità popolare.

Altra misura eccezionale: abolizione del numero legale. Se ben congegnata e circoscritta a determinate eventualità, consentirebbe al Parlamento di continuare a svolgere correttamente le sue funzioni.

Non è il massimo che una epidemia con la quale dovremo convivere almeno un altro anno, blocchi l’iter legislativo di norme importanti per la società italiana.

Insomma, il Prof. Ainis fa bene a ricordarci che ad essere importante non è soltanto la salute individuale, ma anche quella collettiva. Sembra essere, anch’essa, in terapia intensiva.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.