Carissimo Delio,mi sento un pò stanco e non posso scriverti molto. Tu scrivimi sempre e di tutto ciò che ti interessa nella scuola. Io penso che la storia ti piace,come piaceva a me quando avevo la tua età,perché riguarda gli uomini viventi e tutto ciò che riguarda gli uomini,quanti più uomini è possibile,tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono tra loro in società e lavorano e lottano e migliorano se stessi non possono non piacerti più di ogni altra cosa. Ma è così? Ti abbraccio. Antonio (senza data).
Una lettera divenuta famosa per essere stata proposta dal Ministero tra gli argomenti del tema di maturità, anni ’70-’80. Quelli come me si stupirono illudendosi che,finalmente,il ministero avesse imboccata la strada giusta. Tanti dei miei alunni la scelsero avendo letto,in classe,non solo alcune lettere di Gramsci ma,soprattutto, i suoi excursus critici (Letteratura e vita nazionale),peraltro presenti nel programma d’esame.Purtroppo fu un’eccezione, magari un incidente di percorso,mai più ripetuto, neanche sfiorato dal ministero per Pasolini che,nel tempo, deve la sua presenza negli argomenti di scuola unicamente grazie alla buona volontà dei docenti più accorti e illuminati. Un anno, membro interno alla maturità, un commissario fece l’appunto sul (mio) programma in cui figurava Pasolini, “irriverente”! Al Ministero di tutto ciò non frega nulla, neppure della Storia poiché non si è mai posto,fino a oggi, il problema che “Ciò non significa che le letture e l’indirizzo scolastico datogli [al figlio Delio]da qualche insegnante,non lo inducano,in certi casi, a fantasticare in modo che a me pare errato su ipotesi pseudo scientifiche; pare errato e da riprendere perché io credo che occorra sempre ricondurre gli scolari su una via che permetta lo sviluppo di una cultura solida e realistica,depurata da ogni elemento di ideologie rancide e stupide e permetta la formazione di una generazione che sappia costruire la sua vita e la vita collettiva in modo sobrio, con il massimo di economia negli sforzi e il massimo rendimento….credo che un ragazzo [il figlio Delio] sia più contento di essere trattato come una personalità completa, che come un eterno giocattolo per i grandi e che ciò gli giovi di più da ogni punto di vista…..” (A.Gramsci, A Giulia, 1936). La scuola è importante quanto lo è la storia poiché entrambe sono la VITA, l’evoluzione del pensiero libero. Camilleri ha detto che,purtroppo, la storia non ha insegnato nulla a quanti sappiamo e abbiamo conosciuto, l’aveva già detto-scritto Montale, “La storia non si snoda/come una catena/di anelli ininterrotta./In ogni caso /molti anelli non tengono./La storia non contiene/il prima e il dopo,/nulla che in lei borbotti/ a lento fuoco./La storia non è prodotta/da chi la pensa e neppure/da chi l’ignora. La storia/non si fa strada, si ostina,/detesta il poco a poco,non procede,/né recede, si sposta di binario/ e la sua direzione non è nell’orario…./ La storia non somministra/ carezze o colpi di frusta. /La storia non è magistra/ di niente che ci riguardi./Accorgersene non serve/a farla più vera e più giusta”. (E.Montale, La Storia). Beh, ci sono dentro tutti, da Mussolini e suoi camerati a Craxi, Berlusconi, Renzi – dai quali la storia ci ha liberati- ,Salvini, l’ultima iattura, per conclamata legge storica, destinato anche lui a essere triturato. E che la Storia faccia giustizia anche della scuola la cui ultim’ora è suonata (come prossimo ministro della PUBBLICA ISTRUZIONE mi piacerebbe tanto….Massimo Cacciare,olé!). (gmaul)


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