ROMA – Secondo il parere dei giudici della Corte d’Appello di Roma, Maurizio De Paolis, operaio di Sonnino, non aveva alcuna intenzione di uccidere la moglie, Patrizia Fiorini, né tanto meno di ferire il suocero, Riccardo Fiorini. La pena, quindi, dopo il processo di secondo grado, è stata ridotta ed ora l’uomo è stato scarcerato.
I fatti si sono svolti nel mese di giugno del 2014. Il cinquantatreenne di Sonnino, non volendosi rassegnare alla fine del rapporto con la moglie, la raggiunse a Nettuno, presso la casa dei genitori in cui la donna era tornata a vivere. Giunto sul posto, le chiese di scendere in strada. La donna scese accompagnata dal padre. A quanto risulta dalle indagini e dalla ricostruzione ad opera degli investigatori del Commissariato di Anzio, De Paolis avrebbe sparato ai due con un fucile, ferendoli entrambi. L’uomo scappò, quindi, a Sonnino. Dopo qualche ora fu individuato e arrestato per duplice tentato omicidio e violazioni relative alle leggi sulla detenzione di armi.
E’ dello scorso luglio la condanna da parte di Isabella De Angelis, giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri: sette anni di reclusione. Il pm Giuseppe Strangio aveva richiesto dieci anni e otto mesi.
L’avvocato della difesa, Oreste Palmieri, ha impugnato la sentenza: la Corte d’Appello ha assolto l’uomo per il ferimento del suocero. Riguardo alla donna, il suo ferimento è stato derubricato: da tentato omicidio a lesioni. La pena, di conseguenza, è stata ridotta a due anni di reclusione e l’operaio di Sonnino è stato scarcerato.
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